Comboniani, riprendono i servizi per i migranti a Roma
Camilla Dionisi - Città del Vaticano
Riprendono a pieno ritmo le attività per i migranti a Roma dell’ACSE, l'Associazione comboniana servizio emigranti e profughi nata nel 1969 per mano del missionario padre Renato Bresciani, che oggi offre numerosi servizi per coloro che ne hanno più bisogno e che provengono dai Paesi di tutto il Sud del mondo. Tutte le attività, al via dal 18 settembre scorso, sono gratuite e pian piano stanno riprendendo: i corsi di italiano, di inglese e di informatica ricominceranno a ottobre e l’ambulatorio offrirà anche il nuovo servizio di igiene dentale attivo dal prossimo 25 settembre. A Vatican News padre Venanzio Milani, presidente dell’associazione, descrive i servizi offerti dall’ACSE e testimonia la solidarietà che riscontra nei volontari che operano al servizio di chi ne ha più bisogno.
I servizi gratuiti per profughi ed emigranti
L’associazione è tra le prime nate a Roma e ha più di 50 anni di vita. “I servizi che offriamo sono numerosi”, spiega padre Milani. “Abbiamo l'accoglienza, l'accompagnamento di studenti universitari e l'ambulatorio odontoiatrico che è nato nel '97, il primo e l'unico che c'era a Roma. Inoltre, abbiamo l'assistenza legale seguita da alcuni avvocati, un corso di informatica, di italiano e di inglese, e offriamo anche un servizio alimentare: ogni giovedì distribuiamo dei pacchi per famiglie o per singoli. La scorsa settimana – sottolinea– abbiamo distribuito fino a 105 pacchi di cibo. Numerose sono anche le iniziative: ad esempio, quando nasce un bambino, gli doniamo un pacco regalo, e per i due anni successivi lo seguiamo dandogli ogni mese beni di prima necessità come pannolini e bavaglini. Infine, siamo forniti anche di uno sportello per il lavoro”.
La solidarietà dei volontari
Come spiega Milani, sono oltre 60 i volontari che prestano il loro tempo ai migranti che non hanno la possibilità di pagare certi servizi. “L'aiuto che viene dato è importante: chi frequenta la scuola, ad esempio, ha anche la possibilità di fare gli esami, e di conseguenza può trovare più facilmente lavoro o andare all'università. Più semplicemente, chi usufruisce del servizio alimentare può avere qualcosa da mangiare o anche da vestire. Nell’associazione – continua padre Milani – abbiamo delle persone che si tassano per poter garantire ai meno fortunati dei viveri. Per esempio, possiamo garantire ai bambini che vanno a scuola le matite, i quaderni e altro materiale necessario allo studio. I volontari danno il loro tempo, una cosa preziosissima – conclude – e diventa, così, un servizio di fraternità per le persone. Noi siamo veramente ammirati da quello che fanno”.
Accompagnare, promuovere e integrare
È importante sensibilizzare sulle condizioni in cui si trovano emigranti e profughi in Italia e come in realtà la loro presenza sia un arricchimento alla comunità. “Un mezzo per farlo – spiega padre Venanzio – è quello di leggere degli studi critici che vanno al di là degli slogan, per riuscire a capire il perché della situazione dei migranti e che ci trova sempre coinvolti. L'importante è riuscire a essere critici di fronte alle situazioni, informarsi, riflettere sulla questione e soprattutto cercare di avere dei buoni maestri. Un maestro eccezionale che abbiamo – conclude – è Papa Francesco: insegna, infatti, che non basta accogliere i migranti. Questi devono anche essere accompagnati, promossi, integrati perché il loro lavoro, la loro capacità di sacrificio e la loro giovinezza arricchiscono le comunità”.
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