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Il campo di Gumbo a Juba, Sud Sudan Il campo di Gumbo a Juba, Sud Sudan

Giocare senza pericoli in Sud Sudan, una nuova opera dei salesiani a Juba

La fondazione “Don Bosco” realizza un parco gioco nel campo profughi di Gumbo, quartiere periferico della capitale, dove le famiglie ricevono aiuti alimentari dagli stessi salesiani che forniscono anche farmaci e attrezzature mediche

di Francesco Ricupero

Un cortile e un parco giochi per dare la possibilità ai bambini residenti nel campo profughi di Gumbo, in Sud Sudan, di poter giocare e trascorrere le giornate senza pericoli: anche quest’anno la fondazione salesiana “Don Bosco”, con sede a Varsavia, prosegue la sua missione di aiutare i piccoli sudsudanesi. Grazie ai fondi ottenuti nell’ambito del programma polacco per lo sviluppo internazionale “Polish Aid” e in collaborazione con i salesiani locali, la fondazione aiuta a sfamare i rifugiati e fornisce assistenza medica.

Gumbo è un quartiere periferico della capitale Juba. Le famiglie che vivono nel campo ricevono ogni mese razioni alimentari: un aiuto che serve a salvare la loro vita. Ogni giorno, infatti, i rifugiati lottano contro la mancanza di lavoro e le estreme condizioni di vita: abitano in tende costruite su picchetti e rami di diverse dimensioni, coperte da teloni, e possono coltivare ortaggi su appositi terreni o vicino a qualche tenda. Grazie all’iniziativa della fondazione salesiana, sono stati acquistati anche farmaci, attrezzature mediche e dispositivi di protezione personale, destinati al dispensario attivo presso la struttura della missione, dove solitamente vengono fornite le prestazioni mediche di base ai residenti nel campo. All’interno della missione ogni giorno fervono le attività, si svolgono le lezioni della scuola primaria, si preparano migliaia di pasti e si coltiva la terra, che qui è un lavoro svolto in prevalenza dalle donne.

A Gumbo i salesiani animano una parrocchia, un centro di formazione tecnico-professionale, scuole elementari e medie, un centro di promozione femminile e uno giovanile, oltre al campo per gli sfollati interni direttamente gestito dai figli di Don Bosco, che accoglie quasi 10.000 persone scappate dalle violenze della guerra civile tra il 2013 e il 2016. Da qualche settimana, i salesiani hanno completato i lavori di costruzione di un piccolo cortile-parco giochi, con annessa area sportiva e ricreativa. Nel 2021, la fondazione ha fornito fondi per realizzare altre aule per la sovraffollata scuola primaria. E quest’anno ha acquistato il materiale didattico necessario per gli studenti del medesimo ciclo scolare.

In Sud Sudan tanti bambini nella loro quotidianità non hanno giocattoli veri e propri e non dormono su veri letti ma su stuoie di paglia stese a terra. L’accesso all’educazione è difficile e le aule sono sovraffollate, ma la scuola rappresenta per loro la principale via di fuga dai problemi della vita di tutti i giorni, oltre che l’unica opzione di sviluppo e di scommessa per un futuro più dignitoso. «Quando non vanno a scuola - sottolinea don Piotr Gozdalski, presidente della Don Bosco - i bambini vagano tra le tende alla ricerca di un po’ di svago. Spesso aiutano i genitori a prendersi cura dei fratelli più piccoli o a reperire l’acqua per le varie necessità. La loro vita quotidiana è difficile ma speriamo che il nuovo cortile-parco giochi e l’area sportiva possano migliorare almeno un po’ la vita dei bambini a Gumbo».

 

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21 settembre 2023, 15:00