Pregare per la pace in Medio Oriente, Pizzaballa: in Terra Santa un dramma mai visto
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Si moltiplicano in questi giorni le iniziative in Italia e nel mondo di preghiera per la pace in Medio Oriente. Il pensiero a chi soffre in quella che è stata la culla del cristianesimo, dove la convivenza è continuamente minata da frizioni storiche e che dal 7 ottobre è tornata ad incendiarsi di odio, pervade i luoghi di culto così come le piazze.
Pizzaballa ai fedeli di Como in preghiera: qui un dramma mai visto
Ieri, 18 ottobre, nella cattedrale di Como, i fedeli si sono riuniti insieme al cardinale Oscar Cantoni. La risposta è stata corale "perché i nostri fratelli israeliani e palestinesi - ha detto il porporato - possano trovare soluzioni alternative attraverso la strada del dialogo e la rinuncia alla violenza. La strada della riconciliazione è lunga, sì, ma è l’unica davvero praticabile". E tramite un video anche il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha ringraziato i comaschi per la loro preghiera rivolta alla Terra Santa. "Stiamo vivendo ancora una volta, purtroppo, giorni drammatici con una intensità e una violenza e un odio che non abbiamo mai visto in precedenza", le sue parole. "Siamo sgomenti per tutto quello che è accaduto e non possiamo fare altro in queste circostanze così dolorose che unirci a tutti coloro che stanno soffrendo, nostri fratelli e nostre sorelle, e soprattutto rivolgerci a Dio Padre. Quando siamo in difficoltà abbiamo bisogno di qualcuno vicino a noi. E se Dio è una presenza reale della nostra vita - ha sottolineato - soprattutto in questo momento, abbiamo bisogno di averlo con noi. Per questo vogliamo pregare". Sua Beatitudine esprime tutto il suo profondo grazie per chi si stringe attorno alla Chiesa della Terra Santa che, osserva, sta vivendo un "dramma mai visto in precedenza".
Don Dell'Olio: solo la preghiera tiene a galla la fraternità
La preghiera per l'incolumità dei più piccoli così come per i governanti entra nelle intenzioni delle liturgie di ogni parrocchia, di ogni diocesi, di ogni gruppo, movimento, associazione ecclesiale. Chi è stato in pellegrinaggio in quelle terre bibliche, sente di non poter fare a meno di portare nel cuore la cura per la pace. In Italia, da Savona a Lametia Terme, da Bari a Belluno, si è accolto l'invito degli ordinari di Terra Santa ad affidare a Dio il dono dell'unità e a digiunare il 17 ottobre. Particolarmente sentito l'appello nei luoghi in cui l'adorazione è costante, nei monasteri e nelle case di esercizi spirituali. E ad Assisi, il 27 ottobre - giorno in cui ricorrono 37 anni dallo storico incontro interreligioso di preghiera per la pace voluto da San Giovanni Paolo II - si rinnoverà il clima di raccoglimento per invocare il dono della riconciliazione fra i popoli. Un appuntamento che cade nella giornata di preghiera e digiuno, aperta anche ad esponenti delle altre confessioni cristiane e di altre fedi, annunciata da Papa Francesco. “In un clima drammatico di odio, inimicizie e di violenze – sottolinea don Tonio Dell’Olio, presidente della commissione Spirito di Assisi - solo il filo tenue della spiritualità e della preghiera può tentare di tenere a galla la fraternità".
L'appello del Papa a pregare per la pace si fonde con lo Spirito di Assisi
L'iniziativa si apre la mattina della vigilia al Santuario della Spogliazione con un incontro di approfondimento per le scuole per far conoscere ai più giovani lo Spirito di Assisi. Nel pomeriggio del 27, alle ore 16.30, appuntamento nel Refettorietto della Porziuncola a Santa Maria degli Angeli con la preghiera interreligiosa per la pace insieme a rappresentanti di diverse religioni e il collegamento con piazza San Pietro per la preghiera del Papa. Sabato 28 ottobre, a partire dalle ore 16.30 nella sala della Conciliazione del Comune della cittadina umbra, si svolgerà un seminario dal titolo: “Possono le religioni fermare la guerra?” al quale prenderanno parte il vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco Stefania Proietti, don Tonio Dell’Olio, il giornalista Piero Damosso e autore del libro “Può la Chiesa fermare la guerra?”, il francescano padre Enzo Fortunato e Rita Moussalem, responsabile per il Dialogo interreligioso del Movimento dei Focolari. Sarà in collegamento Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio e verrà trasmessa la testimonianza di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Domenica 29 ottobre alle ore 12, nella Basilica superiore di San Francesco, si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino.
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