Nigeria, una banda armata assalta una parrocchia e rapisce un sacerdote
Marco Guerra – Città del Vaticano
Non c’è sicurezza per le comunità cristiane in Nigeria, dove domenica è avvenuto l’ennesimo rapimento di un sacerdote. La vittima è padre Thaddeus Tarhembe, prelevato con forza da una banda armata, che ha fatto irruzione nella parrocchia di Sant’Anna, che si trova nello Stato di Taraba, nella zona nord-orientale del Paese. Lo riferisce l'agenzia Fides. Monsignor Mark Nzukwein, vescovo di Wukari, in una dichiarazione rilasciata tramite il portavoce della diocesi, ha confermato che il parroco è stato rapito nella canonica della chiesa.
L’assalto al monastero benedettino
Quella dei rapimenti a scopo di estorsione è diventata da tempo in Nigeria una vera e propria “industria” per i gruppi criminali. A farne le spese sono cittadini comuni ma pure esponenti del clero, catturati nel corso di rapimenti che avvengono in strada o come in questo caso, in veri e propri assalti, di solito notturni, a conventi e case parrocchiali. Appena il 17 ottobre scorso una banda di pastori Fulani si è introdotta nel monastero benedettino di Eruku nello Stato di Kwara, nella Nigeria centro settentrionale, e qui ha catturato un novizio, Godwin Eze, poi ucciso dai rapitori, e due postulanti, Anthony Eze e Peter Olarewaj, in seguito rilasciati.
Monteduro: circa trenta rapimenti nel 2023
"Nel 2022 nella sola Nigeria sono stati 32 i sequestri ai danni di appartenenti al clero, religiosi e religiose. Quest'anno siamo già ad una cifra simile, circa una trentina”, spiega in una dichiarazione alla stampa il direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro, ricordando che i cristiani in Nigeria non sono una minoranza. Sulla vicenda è intervenuto con un messaggio su X anche il ministro degli Esteri dell’Italia, Antonio Tajani: ''Prego per Padre Thaddeus Tarhembe, affinché venga liberato. Continuerò a battermi per tutelare le minoranze cristiane nel mondo. La libertà religiosa è una priorità della nostra politica estera''
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