Padre Faltas: il Papa l’unico a dire “cessate il fuoco”. La gente di Gaza vive un inferno
Roberto Cetera – Città del Vaticano
“Cessate il fuoco… Anche noi come padre Ibrahim diciamo cessate il fuoco”. Francesco ha fatto il suo nome oggi all’Angelus, invitando i fedeli di ogni parte del mondo ad unirsi all’appello per una tregua in un Medio Oriente che vive uno dei suoi peggiori drammi. Padre Ibrahim Faltas, il francescano egiziano vicario della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme, è sopraffatto dall’emozione. Non solo per essere stato citato dal Papa, ma perché – come spiega ai media vaticani – “solo lui, solo il Santo Padre tra i potenti di questa terra ha detto ‘cessate il fuoco’, ha detto che la guerra è una sconfitta per tutti. È solo il Papa a fare questi appelli…”.
"Nessuno ascolta..."
Faltas era intervenuto di recente al programma televisivo domenicale della RAI A Sua Immagine, del quale il Papa, come ha lasciato intendere tante volte, è uno degli spettatori. Dallo schermo tv, Francesco è rimasto colpito dalle parole del vicario che ha voluto condividere in mondovisione. “Cessate il fuoco”, il Pontefice lo ha ripetuto oggi quattro volte.
“Voglio ringraziare il Santo Padre”, dice padre Ibrahim da Gerusalemme. Alla gratitudine accompagna l’amarezza nel vedere che altri “potenti della terra” non hanno raccolto questo grido. “Nessuno ha ascoltato, nessuno sente i bisogni di questa gente di Gaza che stanno senza casa, cibo, elettricità, acqua, senza niente”, dice Faltas.
Morti, feriti, case distrutte a Gaza
“Ci sono bambini uccisi, donne, disabili, più di 10 mila persone che sono state uccise in 24 giorni. Veramente sono tantissimi bambini, tantissime donne sotto le case distrutte a Gaza. Nessuno sa aiutare questa gente. A Gaza c’è bisogno di tutto, dei beni essenziali per vivere. E tutti questi feriti… Più di 20 mila persone che non hanno la possibilità di essere curate e salvate. Solo lui, solo il Santo Padre che chiede ‘cessate il fuoco’. Spero che lo ascoltino!”.
Circa 700 persone nella parrocchia della Sacra Famiglia
Intanto, mentre si fa sempre più stringente l’attacco di terra nella Striscia e peggiora la situazione umanitaria, sembra che questa mattina siano stati ripristinati alcuni collegamenti internet. Padre Ibrahim Faltas ne ha approfittato per contattare i confratelli nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza. “Sì, è tornata la comunicazione ma non è stabile”, spiega. “Ho fatto tutto il possibile per sentire suor Nabila Saleh e le Suore del Santo Rosario, anche padre Iusuf Asad (il viceparroco, ndr). Sono lì con questa gente che sta malissimo. Ci sono quasi 700 persone che stanno nella loro parrocchia, dormono lì, mangiano lì, vivono lì”.
Un inferno per tutti
“Provate a immaginare 700 persone tutte in una chiesa, mentre tutta Gaza è assediata!”, esclama Faltas. “Due milioni e 300 persone vivono a Gaza, senza cibo, senza elettricità, senza acqua, medicine, niente! È una situazione orribile quella che sta vivendo lì. Ma chi ascolta? Chi vede queste cose?”. Ieri, insiste ancora il francescano, ricordando le manifestazioni di piazza, milioni di persone “hanno chiesto ai propri governanti di cessare questo fuoco, di cessare questo inferno. È veramente un inferno! La gente di Gaza vive un inferno, ma anche noi, tutta la Terra Santa, viviamo un momento molto, molto difficile. Un inferno per tutti”.
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