In missione sulla nave ospedale "Papa Francisco" in Brasile
Alice Callegari – Città del Vaticano
Barco Hospital Papa Francisco è un bellissimo esempio di Chiesa in uscita per rispondere alla chiamata del Papa ad essere “un ospedale da campo” per portare cure e conforto a uomini e donne isolati, poveri e privi di qualsiasi accesso ai servizi basilari. Era il 2013 quando a fra Francesco Belotti, francescano della Fraternità San Francesco d’Assisi nella Provvidenza di Dio, venne questa idea. Finalmente nel 2019 il progetto si è reso concreto grazie anche al sostegno del vescovo di Obidos, monsignor Bernardo Bahlmann, all’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, che ha donato anni fa un ecografo, e a un finanziamento del governo brasiliano.
Una nave ospedale di 32 metri
Lungo 32 metri, il battello-ospedale, che può ospitare fino a 23 medici e infermieri e 30 membri dell’equipaggio, ha l’obiettivo di aiutare i due ospedali della diocesi di Obidos, in Parà. Lo staff dell’ospedale galleggiante, con missioni di dieci giorni, riesce a toccare numerose località affacciate sul Rio delle Amazzoni offrendo cure odontoiatriche, assistendo le donne incinte, dando farmaci e, nei casi più gravi, operando.
Grata a Dio
“Non posso che ringraziare Dio per la sua infinita bontà e la mia famiglia religiosa, che mi ha permesso di condividere la ricchezza del nostro carisma e della nostra presenza tra questa bella gente. Affermo che la differenza si fa nelle piccole cose, in cui la vita grida e chiede una risposta”. Suor Ana lo dice a Vatican News di ritorno da questa esperienza missionaria che ha visto rendersi concreto l’anelito della fondatrice delle Figlie della Chiesa, la venerabile Maria Oliva Bonaldo del Corpo Mistico: “Amo Gesù e i poveri con lo stesso amore”.
L’84ª spedizione
La religiosa ci racconta che l'84ª spedizione della Barca dell'Ospedale Papa Francesco si è svolta nella Comunità Ipiranga, nel comune di Prainha e comunità, dal 9 al 16 novembre 2023. Sono stati effettuati più di 5.397 interventi di diverso tipo; 1.326 esami di laboratorio, mammografie, esami radiologici, di oculistica e ecografie. Nell'area ospedaliera sono stati effettuati 40 ricoveri chirurgici. Inoltre, sono stati consegnati 672 kit di medicinali, oltre all'assistenza e all’aiuto farmaceutico, e sono stati serviti 1.267 pranzi ai pazienti. Durante questo periodo, l'équipe del Barco Hospital ha operato chirurgicamente 59 pazienti di media e bassa complessità. Sono state effettuate altre 825 consultazioni, tra cui quelle di medicina generale, oftalmologia, ginecologia, pediatria, anestesiologia e chirurgia generale. Gli interventi odontoiatrici sono stati 455.
Fare del bene e farlo nel miglior modo possibile
"Dove c'è la malattia, che io porti la salute, che io porti la fede". Questa è la grande chiamata che ha mosso suor Ana come religiosa Figlia della Chiesa e tutti i volontari che hanno partecipato a questa spedizione, un gruppo di brasiliani e di italiani con l'unica intenzione di fare del bene e farlo nel miglior modo possibile. L'arrivo del gruppo di volontari all'Ospedale Papa Francesco nella città di Santarém, nello Stato del Pará, è stato fonte di grande gioia. Frate Alfonso, responsabile della nave, ha accolto i volontari con un abbraccio pieno di affetto e con la semplicità di un buon francescano. Il suo sguardo sembrava sorridere con la sua anima, tanta era la sua luminosità, come a dire: "Benvenuti! Siamo insieme!" Una situazione atipica in questo periodo è stata la grande siccità, che ha ridotto notevolmente il flusso dell'acqua nel fiume, assieme agli enormi incendi boschivi che causano molto fumo. Di conseguenza, il tempo di navigazione per raggiungere la destinazione in modo sicuro è stato più lungo del previsto.
Un popolo semplice e con il profumo di Dio
“Abbiamo navigato per quasi 24 ore, con marinai professionisti di eccellenza” dice suor Ana, raccontando anche che di aver “partecipato alla prima spedizione nel 2019, inaugurando così la barca”. Portava con sé l'esperienza di un grande sogno e al suo ritorno si è resa conto di quanto l'equipaggio lavorasse duramente, di quanto si impegnasse e di quanto fosse competente per far sì che le cose si svolgessero nel miglior modo possibile. Ha potuto vedere e ascoltare le situazioni più diverse, come la malattia, la fame, gli abusi, lo sfruttamento e la lotta per la sopravvivenza. Con le sue mani ha toccato il cuore di un popolo semplice, pieno di speranza e con il profumo di Dio. "Contemplare l'azione dello Spirito, che soffia dove vuole, è riconoscere il dono di Dio che ricrea tutte le cose. Non lo vediamo, ma possiamo percepire il suo movimento nel tessuto della vita".
Figlia della Chiesa per amare e testimoniare la Chiesa
“Come Figlia della Chiesa che porta nel cuore il carisma di amare e testimoniare la Chiesa - afferma la religiosa - in ogni tempo e luogo cerco di rivelare la bellezza del primato di Dio nella vita umana. Credo nel potere dell'unità, dell'intercongregazionalità, della collaborazione e del lavoro in rete. Affinché il Regno di Dio si realizzi, dobbiamo usare il cuore in ogni cosa che facciamo, con umiltà e audacia, affinché Gesù sia conosciuto e amato da tutti”.
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