Perù, i vescovi chiedono di indagare sulle violenze dei minatori illegali
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Uomini armati si sono introdotti nella sede della società mineraria La Poderosa, in provincia di Pataz, regione di La Libertad, nel nord-ovest del Perù, e hanno barbaramente assassinati dieci lavoratori. Monsignor Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo e presidente della Conferenza episcopale peruviana, condanna con forza l'accaduto.
Minatori fatti esplodere in un tunnel
Secondo le prime ricostruzioni, 23 lavoratori sono stati sequestrati dai criminali e portati in un tunnel artificiale dove sono stati fatti esplodere. Il bilancio è di dieci morti nell’esplosione, mentre 13 sono rimasti feriti. Tra le vittime ci sono sette guardie di sicurezza e tre operai, tutti di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Il prefetto regionale Carolina Velasco, secondo quanto riferisce LaPresse, ha detto che dietro questo grave episodio si nascondono criminali legati all'attività mineraria illegale, che avrebbero orchestrato l'attacco in risposta alle misure adottate dalla società contro l'estrazione illegale dell'oro. Finora, nel 2023, si registrano almeno 26 omicidi per il controllo delle miniere illegali tra bande criminali, sia nazionali che provenienti da altre parti della regione.
Cabrejos: il governo indaghi e punisca i responsabili
"La brama di denaro o di potere è al di sopra del valore sacro della vita umana?": è la domanda che pone l'arcivescovo Cabrejos, il quale in una lettera aperta chiede alle autorità giudiziarie e di polizia e al Governo centrale di indagare sul crudele omicidio e di identificare i responsabili. Invoca una punizione esemplare attraverso l'applicazione della legge, perché "il diritto alla vita è al di sopra di tutto”. Il presule ha espresso la sua solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime: “Le accompagniamo con le nostre preghiere permanenti”.
Garantire trasparenza e legalità
In virtù della "trasparenza" e "correttezza dell'azione pubblica", il presidente dei vescovi peruviani sottolinea la criticità in cui vive in questo momento il Paese dove, scrive, "si stanno verificando situazioni estreme che stanno facendo crollare le istituzioni democratiche, così importanti per tutti, ma soprattutto per la cura dei più poveri e vulnerabili". Cabrejos esprime la sua profonda preoccupazione in particolare per quella che definisce una "crisi della Procura della Repubblica, che genera profonda costernazione nel popolo peruviano, poiché questo organismo costituzionale autonomo dello Stato peruviano deve garantire con azioni preventive il perseguimento di tutti i crimini, la difesa della verità e della legalità".
Vigilare contro il flagello della corruzione
Le parole di Cabrejos affondano sulla piaga "oltraggiosa per tutti i peruviani" della corruzione che continua a erodere le istituzioni dello Stato. "Il Perù ha urgente bisogno che le sue autorità dimostrino in modo trasparente di essere libere da questo terribile flagello - sollecita - e che nell'esercizio delle loro funzioni agiscano con un alto senso etico, libere da interessi personali e/o di gruppo, vigilando sulla dignità umana e sul bene di tutti i cittadini". Agire diversamente, conclude, squalifica qualsiasi persona.
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