#NataleperTutti, a Roma il pranzo di Sant’Egidio per senzatetto, anziani e rifugiati
Vatican News
È stato un Natale di speranza in un tempo segnato dalla crisi e dalle guerre in Terra Santa, Ucraina e in diversi altri Paesi, con tutte le loro conseguenze. Una grande festa che, da Santa Maria in Trastevere - dove nel 1982 si tenne il primo pranzo di Natale con i poveri - si è irradiata in un centinaio di città italiane, con 80 mila persone sedute a tavola, e in una settantina di Paesi del mondo con 250 mila invitati.
Impagliazzo: quest'anno, il Natale dei "disarmati"
Come ogni anno, anche per questo 2023 si è rinnovata la tradizione natalizia del pranzo con i poveri promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “Quest’anno è ‘il Natale dei disarmati’. In un mondo pieno di guerre nasce un bambino e come tutti i bambini nasce disarmato. Questo è un esempio per noi di far cadere tutto ciò che ci separa dagli altri per trovare uno spazio di fraternità”, spiega Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio. “I problemi crescono - aggiunge - perché si aggravano le situazioni di povertà e di solitudine, ma troviamo anche tanto aiuto qui, tanti volontari che sono al fianco dei più vulnerabili. Aumentano le adesioni soprattutto tra i giovani, ed è molto bello”.
Senza fissa dimora, anziani, rifugiati,
Alle 13 la basilica trasteverina si è riempita di senza dimora, anziani, rifugiati, tra cui alcune famiglie arrivate in Italia grazie ai corridoi umanitari e accolte dalla Comunità. Tutti “amici” di Sant’Egidio durante tutto l’anno. A tavola è stato servito, anche da alcuni rappresentanti del mondo dello spettacolo, il menù tradizionale della festa: lasagne, polpettone, lenticchie, dolci natalizi. Tutto è stato servito e consumato con apparecchiatura e posate compostabili; ciascuno ha ricevuto un dono personalizzato.
Iniziative nel mondo
Tante le iniziative che sempre oggi si svolgono in contemporanea in un centinaio di città italiane e nel mondo (oltre all’Europa, anche in Asia, Africa e America), anche grazie al numero solidale 45586 (attivo fino al 26 dicembre), per lanciare un forte messaggio di speranza di fronte alle difficoltà che vivono tanti a livello economico e sociale.
Il 26 dicembre nelle carceri
Per il periodo natalizio, anche nei giorni successivi, e nelle carceri italiane, tra cui il 26 dicembre, la distribuzione di lasagne e regali a tutti i detenuti di Regina Coeli e Rebibbia, e tre pranzi nelle sezioni dei malati dello stesso Rebibbia. Sono soprattutto persone che vivono nella strada: senza dimora, profughi senza tetto, bambini di strada, ma anche mendicanti, stranieri, Rom, anziani soli, malati di Aids, lebbrosi, malati psichici, carcerati di tante parti del mondo. “Accanto ai poveri – spiega la Comunità - si raccoglie anche tanta gente comune alla ricerca di un senso vero del Natale, diventato spesso solo un rito vuoto, che chiede di dare una mano, aiuta a preparare, a raccogliere ciò che è necessario o a servire il pranzo”.
Lo scorso anno ospite il cardinale Parolin
Lo scorso anno, nell’edizione 2022 del pranzo che ha celebrato il 40.mo anniversario dal primo svoltosi a Santa Maria in Trastevere, ospite d’onore è stato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin che ha portato a tutti i presenti “il saluto e l’augurio di Papa Francesco”. Presente pure il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. In quell’occasione, il cardinale ha espresso “l’augurio che queste esperienze possano ripetersi e moltiplicarsi”, perché “abbiamo tanto bisogno di solidarietà e amore nel nostro mondo”.
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