Il saluto del Papa al corteo "Viva la Befana"
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Sono tornati come d'abitudine il 6 gennaio in Piazza san Pietro, sfilando da Via delal Conciliazione, con la bellezza dei loro costumi e l'accompagnamento di fischi e tamburi. Sono oltre 1.000 i figuranti che anche quest’anno hanno preso parte alla manifestazione storico-folcloristica “Viva la Befana”. Un appuntamento, promosso da Europae Fami.li.a., Famiglie Libere Associate d’Europa, e giunto alla sua trentasettesima edizione, che ha come obiettivo quello di tramandare i valori di questa ricorrenza come una festa all’insegna della pace, della solidarietà e della fratellanza tra i popoli. Hanno assistito alla recita dell'Angelus del Papa da Piazza San Pietro, ricevendo alla fine il saluto di Francesco.
Accolgo con gioia i partecipanti al corteo storico-folcloristico, che quest’anno è dedicato al territorio della Valle del fiume Tevere, ai suoi valori umani e religiosi.
In effetti, spiega ai media vaticani Silvana Pasquali del comitato "Viva la Befana", “in questa edizione sono protagonisti la cittadina di Morlupo e i comuni della Valle del Tevere che porteranno al Papa i loro doni. Questa manifestazione vuole infatti raccontare anche quei costumi e quelle antiche usanze del nostro territorio, e condividerle con tutte le persone che in quella giornata vengono a vedere la sfilata”. Una tradizione che nasce nel 1985, per ripristinare la festa dell’Epifania e riproporre una ricorrenza dalla valenza sia religiosa che culturale molto importante, che era stata un po' dimenticata.
La ricompensa più grande è il saluto del Papa
Alla coloratissima sfilata partecipano gruppi di rievocazione storica, cavalli, sbandieratori, bande musicali, fanfare militari, figuranti dei presepi viventi dei territori, ma anche associazioni di volontariato e sportive tra cui una rappresentanza di Athletica Vaticana. “Lo sport è sempre stato presente al corteo – spiega Enzo Martino anche lui del comitato "Viva la Befana" - proprio per i valori di solidarietà che incarna. Gli atleti presenti sfilano con le bandiere di tutti i Paesi del mondo come messaggio di fratellanza e di pace. Ma la solidarietà per noi è anche qualcosa di concreto, infatti i paesi che organizzano, donano dei prodotti alimentari destinati alle parrocchie che ci ospitano in questa giornata, da destinare ai loro poveri o alle famiglie disagiate”. Il punto di arrivo del corteo è Piazza San Pietro dove viene ascoltato l’Angelus di Papa Francesco. “Sentire quel saluto rivolto a noi è davvero emozionante - racconta Silvana Pasquali - è la ricompensa a tutta la nostra fatica nell’organizzazione di questo evento storico, ma anche l’incoraggiamento a non fermarci e a fare sempre meglio l’anno successivo”
Il Corteo storico dei Magi a Milano
Oggi grande festa anche a Milano, con il Corteo Storico dei Magi che ha sfilato nel centro della città meneghina, partendo da Piazza Duomo per concludersi nella parrocchia di Sant’Eustorgio a Porta Ticinese, dove sono conservate le reliquie dei Magi. Una manifestazione molto antica, le cui origini risalgono secondo i primi documenti al lontano 1336. “Questo corteo - racconta monsignor Marco Navoni, prefetto della Biblioteca Ambrosiana - parte dal cuore di Milano il Duomo, cattedrale della città e centro della chiesa ambrosiana, e arriva a Sant’Eustorgio che fu colui che portò le reliquie dei Magi in città. Chi arriva in questa basilica infatti si accorge subito di una particolarità. In cima al campanile non c’è la croce, ma una stella che vuole proprio indicare la presenza di questi misteriosi personaggi. Infatti in una delle navate laterali c’è questa grande urna marmorea, dove campeggia la scritta “sepulcrum trio magorum”, il sepolcro dei tre magi. Probabilmente queste reliquie furono trafugate all’epoca del Barbarossa e portate a Colonia dove tutt’ora sono conservate in un’urna d’oro nella cattedrale. Successivamente sappiamo però che una parte fu restituita alla città di Milano e riportata nella chiesa di Sant’Eustorgio”.
Alla ricerca del Redentore inseguendo una stella
La manifestazione storica vuole rievocare proprio il viaggio dei Magi alla ricerca di Gesù Bambino, con la stella del campanile come guida del corteo, che attraversa le strade del centro, si ferma davanti la basilica di San Lorenzo alle Colonne dove si trovano i figuranti che impersonano Erode e la sua scorta, per poi proseguire e concludersi a piazza Sant’Eustorgio dove sul sagrato della chiesa li attende il presepe vivente, al quale i Magi porgono il loro devoto omaggio. “Naturalmente - sottolinea monsignor Navoni - questo cammino ha un valore simbolico, perché richiama il dovere di ogni cristiano di cercare il Redentore e di trovarlo così come fecero i Magi”.
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