Patton: la Terra Santa non sia campo di battaglia ma terra di fraternità e di pace
Roberto Cetera – Al Maghtas
“A pochi metri dal luogo in cui Gesù fu battezzato, e vicini a dove subì le tentazioni ci ritroviamo questa mattina a pregare per riconfermare la nostra fede e a chiedere la difesa dalle tentazioni, soprattutto quelle che affliggono questa terra: l’ingiustizia, la violenza e la guerra”. In una domenica mattina stranamente estiva, il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha celebrato la Festa del Battesimo di Gesù, presiedendo ad Al Maghtas, sulle sponde del fiume Giordano, una solenne Eucaristia, alla quale hanno preso parte alcune centinaia di fedeli, malgrado le restrizioni alla mobilità imposte dalla guerra in corso a Gaza.
Riaperto il transito dal santuario di San Giovanni al Giordano
Nella sua omelia, padre Patton ha ricordato come i tre testimoni del battesimo, acqua, sangue e Spirito, richiamino anche la croce nell’esperienza umana di Gesù. Una croce che però dischiude alla vita eterna. Durante la cerimonia è stato anche amministrato il Battesimo al piccolo Nicholas Giovanni, un bambino appartenente a una famiglia cristiana di Gerusalemme.
Al termine della celebrazione, in una diffusa commozione, è stato aperto un cancello che consente il transito diretto dal santuario francescano dedicato a San Giovanni Battista fino alla piccola edicola che sta sulla riva del Giordano, attraverso un passaggio che, essendo stato minato, è rimasto chiuso fin dalla guerra dei sei giorni del 1967.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui