Pisa, il vescovo: la violenza mai è giustificata. Mattarella: i manganelli un fallimento
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Il Consiglio Pastorale dell'arcidiocesi di Pisa, riunito il 23 febbraio in seduta ordinaria, ha espresso "profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri" avvenuti nella mattinata nel centro della città, a pochi metri da piazza dei Cavalieri, che hanno causato il ferimento di alcuni studenti, anche minorenni. A riportare danni, tra cui contusioni e fratture, sono, secondo la Questura di Pisa, undici manifestanti e due agenti delle forze dell’ordine. A ritrovarsi in piazza sono stati per lo più giovani con l'intento di manifestare per la pace in Palestina; gli agenti di polizia in tenuta antisommossa sono intervenuti per bloccare il corteo.
La violenza non è mai giustificata, garantire il confronto democratico
La violenza non è "mai giustificata", si legge nel comunicato dove si precisa che "in attesa che si faccia luce sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire il corretto e pacifico confronto democratico, tutelando la sicurezza di tutti, dei giovani in particolare". Nella nota firmata da monsignor Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo della città toscana, si sottolinea che la Chiesa crede nel "dialogo pacifico" e nel "ripudio della violenza in tutte le sue forme". È questo "l’unico percorso capace di edificare la nostra casa comune su solide basi".
Mattarella: l'autorevolezza non si misura sui manganelli
Fanno eco, nel pomeriggio di oggi, all'indomani della manifestazione, le vibranti parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il quale "con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento". Al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, ha affermato che "l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni".
La collaborazione della Chiesa di Pisa con Caritas Gerusalemme
Intanto, l'arcidiocesi di Pisa, definisce "tragica" la situazione in Israele e Palestina. Benotto "ribadisce la condanna per l’attacco terroristico dell’ottobre scorso e per la strage attualmente in corso nella striscia di Gaza" e aggiunge che la Chiesa di Pisa è impegnata con Caritas Gerusalemme "a sostegno di tutte le persone che subiscono, in Terra Santa, gli orrori della guerra" e viene ricordata l'espressione di San Giovanni Paolo II relativa alla guerra che è sempre una “avventura senza ritorno”. La voce del Consiglio Pastorale pisano intende in questo modo unirsi "a quella di tutti coloro che chiedono l’immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi".
Solidali con gli appelli del Papa
Infine, nel comunicato si condividono le parole di Papa Francesco che chiede con forza dall’inizio del conflitto che "il popolo palestinese e il popolo di Israele abbiano il diritto di vivere in pace come due popoli fratelli". Monsignor Benotto conclude condividendo l’invito alla preghiera che il Pontefice ha rivolto alla Chiesa, perché 'le controversie vengano risolte con il dialogo e i negoziati e non con una montagna di morti da entrambe le parti. Per favore, preghiamo per la pace in Terra Santa".
aggiornamento alle 15.30
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