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Il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, durante il convegno delle Caritas diocesane Il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, durante il convegno delle Caritas diocesane 

Siria, il cardinale Zenari: “Il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà"

Il nunzio apostolico a Damasco ospite nella terza giornata del Convegno delle Caritas diocesane organizzato a Grado, in provincia di Gorizia: “La Chiesa distribuisce al meglio gli aiuti che arrivano, ma purtroppo sono sempre meno. Occorre una soluzione politica". La gratitudine alle tante persone che si prodigano per aiutare, anche di altre religioni: "In centinaia hanno perso la vita"

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Una Chiesa in cammino, capace di sconfinare per aprire porte di accoglienza e offrire spazi nuovi, in cui sperimentare altre modalità di essere e di vivere. Questi i temi al centro della terza giornata del 44.mo Convegno delle Caritas diocesane organizzato a Grado, in provincia di Gorizia. Un appuntamento in cui le sale del Palazzo dei Congressi gradese hanno ospitato una serie di assemblee tematiche a cui hanno partecipato diversi ospiti. Tra questi, il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, che ha raccontato la difficile situazione che sta vivendo la popolazione siriana martoriata dalla guerra. Il porporato ha ricordato il messaggio di Papa Francesco durante la benedizione Urbi ed Orbi di Pasqua, il 31 marzo scorso, in cui il Pontefice invitava a non dimenticare i tanti luoghi del mondo in difficoltà, a partire proprio dalla Siria: “I siriani ringraziano per le parole del Papa - ha detto Zenari -. È stato uno dei pochissimi appelli arrivati alla vigilia di questo tragico evento: l’ingresso nel quattordicesimo anno di guerra. Una guerra dimenticata dai media e dalla comunità internazionale. Questo appello del Papa nel messaggio pasquale è stato veramente un respiro per la Siria”.

Ascolta l'intervista al cardinale Mario Zenari

La situazione in Siria

Zenari ha raccontato, poi, la situazione attuale nel Paese mediorientale: “Purtroppo, secondo le statistiche fornite dall’Onu, le cose vanno male e sono destinate ad andare sempre peggio. È cresciuto il numero di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, circa il 9% in più rispetto all’anno scorso: si parla di tre quarti della popolazione siriana che vive in questo stato di bisogno e le cifre dicono 16,7 milioni. Sono cifre da capogiro. Poi c’è la questione del rientro degli sfollati e dei rifugiati, che rimane un problema gravissimo e irrisolto: per quanto riguarda i rifugiati, sappiamo che il Libano non può più sopportare la presenza di tanti di loro, però ancora non ci sono le condizioni per trasferirli altrove. Inoltre, il 90% della popolazione è ridotta a vivere sotto la soglia della povertà. Questa è la situazione. Io sono qui per parlare della Siria, anche per ricevere qualche aiuto, ma la povertà del Paese non si può risolvere con le elemosine: occorre una soluzione politica che purtroppo, a detta degli analisti, è ancora lontana”.

Il cardinale Mario Zenari di fronte al pubblico del Palazzo dei Congressi di Grado
Il cardinale Mario Zenari di fronte al pubblico del Palazzo dei Congressi di Grado

Il ruolo della Chiesa

In questo contesto la Chiesa si impegna a dare il suo contributo, organizzandosi per “spartire in maniera fraterna quei 5 pani e due pesci a quasi 17 milioni di persone”, spiega il cardinale Zenari. “Non possiamo risolvere da soli il problema della povertà, ma almeno dividere al meglio questi aiuti che arrivano e che purtroppo sono sempre meno, anche a causa dei conflitti in Medio Oriente e in Ucraina”. Ma, nonostante le tante difficoltà, non mancano esempi di speranza: “In mezzo a questo grigiore e alla mancanza di fiducia, emergono comunque storie di altruismo. Ci sono tanti buoni samaritani, tante buone veroniche che asciugano le lacrime di questa gente. Non solo cristiani, ma di tutte le religioni o, a volte, di nessuna religione. Tante persone si prodigano per aiutare, centinaia di loro hanno perso la vita”. La speranza di pace, secondo Zenari, deve passare necessariamente dall’Europa: “Tanti mi chiedono come possiamo aiutare la Siria, io credo che le prossime elezioni europee saranno un appuntamento decisivo: è necessario scegliere persone che possano dare una svolta politica a quello che sta succedendo nel mondo”.   

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10 aprile 2024, 14:57