Costa d'Avorio, morto il missionario padre Matteo Pettinari: "Testimone di bene"
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Un missionario instancabile. Così era conosciuto padre Matteo Pettinari, religioso italiano originario di Monte San Vito e appartenente all'ordine dei Missionari della Consolata, morto lo scorso 18 aprile in un incidente stradale a Niakara, città dell'area centro nord della Costa d'Avorio. Nel Paese africano padre Matteo prestava servizio da 13 anni. Il decesso è avvenuto in un violento scontro tra l'automobile che lui guidava e un autobus di linea.
Il cordoglio dei Missionari della Consolata
Venerdì 19 aprile 2024, una nota della Curia generale dei Missionari della Consolata ha annunciato la morte del confratello: "In comunione fraterna, preghiamo il Signore per il suo riposo eterno e che, per intercessione della Madonna della Consolata, conceda a noi e alla sua famiglia consolazione e pace", si legge nel testo firmato dal superiore generale padre James Lengarin e dal segretario Imc padre Pedro Louro.
La missione tra il popolo della Costa d'Avorio
Originario di Monte San Vito (Ancona) e della diocesi di Senigallia, padre Pettinari aveva 17 anni di professione religiosa e 13 di sacerdozio. Ha trascorso la maggior parte della sua vita missionaria in Costa d'Avorio, in particolare a Sogo, San Pedro e Dianra Village. Dal 2022 al 2024 è stato superiore delegato dei Missionari della Consolata in Costa d'Avorio, con sede a Dianra, dove ha contribuito in modo determinante alla costruzione di una chiesa, utilizzando materiali locali e con la partecipazione della popolazione locale.
Il suo lavoro per la costruzione di una Chiesa
La chiesa parrocchiale Joseph Mukasa di Dianra Village si trova nella diocesi di Odienné, nel nord del Paese dell'Africa occidentale. Completata nel 2019 dopo tre anni di lavori, la costruzione di questo luogo di culto fa parte del progetto Pietra rossa. "Se qualcosa deve parlare di Dio, allora deve parlare il linguaggio di Dio, che è la comunione", aveva detto padre Pettinari all'architetto a capo del progetto di costruzione della chiesa, Daniela Giuliani. Lo raccontava lei stessa in una intervista del febbraio 2023 a L'Osservatore Romano. Parole di incoraggiamento, quelle del religioso, che sono state di grande ispirazione per l'architetto, che proviene dalla sua stessa diocesi: "Padre Matteo mi ha insegnato la via della Chiesa".
Collaborazione con Vatican News
Nel 2022, Pettinari aveva collaborato con Vatican News al progetto di sensibilizzazione per la vaccinazione contro il Covid-19, effettuata in due Paesi: la Costa d'Avorio e la Repubblica Centrafricana. Lo ricorda anche don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM:
"È stato un colpo al cuore, davvero un dolore profondissimo, lancinante. Padre Matteo Pettinari era veramente un amico, è un uomo di Dio. Stava spendendo tutta la sua vita per i più poveri in Costa d'Avorio, a Dianra dove lui aveva la parrocchia. Ricordo quando diceva: 'i problemi sono mille, ma le soluzioni sono milleuno'. Dobbiamo credere che le difficoltà non ci possono fermare e che il costruire, migliorare certe situazioni è più forte della distruzione e di ciò che non funziona. Questa positività della vita traspariva dal suo spendersi giorno e notte. Era un disordinato lui, ma il suo cuore traboccava. Diceva di sì a tutti e si spendeva. A me colpiva la sua generosità tipica dei missionari che credono più in Dio che non nelle difficoltà. Davvero ho un dolore grande dentro pensando al bene che faceva e che avrebbe potuto fare. Adesso lo farà in maniera diversa dal Paradiso. Sono sicuro che il Padre buono lo sta abbracciando, come lui abbracciava i tanti poveri che incontrava ogni giorno nel suo lavoro".
Le persone che a lui erano legate nelle parrocchie di Dianra, in Costa d'Avorio, come stanno vivendo la sua dipartita?
Da una parte con angoscia perché ci si chiede: buon Dio perché hai permesso questo? Era un uomo giovane. Dall'altra l'esempio di padre Matteo è talmente forte che nessuno di noi vuol perdere quell'insegnamento che lui ci ha lasciato. Ripeteva tante volte: ci sono problemi, difficoltà, dolori eccetera, ma le relazioni, l'amicizia che ci lega, il sentire che tu sei mio fratello, ci dà forza! Anche oggi allora nella fiducia in Dio che nella Pasqua ha vinto la morte, ha vinto il dolore, sentiamo la forza di continuare a credere. Penso al centro sanitario che padre Matteo dirigeva: andrà avanti. Quel legame è più forte della morte. Questa è la speranza che abbiamo nel cuore. Un messaggio a non arrendersi.
Il messaggio di speranza lasciato da padre Matteo Pettinari è particolarmente significativo in un momento tanto drammatico a livello internazionale...
Sì, stiamo vivendo un momento di profonda crisi che è una crisi storica. Le guerre ci sono, l'Africa ha sofferto otto colpi di stato negli ultimi tre anni. È un momento storico dove sembra tutto più fragile, inconsistente, dove sembra che le spinte egocentriche, egoistiche stiano prevalendo sulla voglia di costruire. Ecco perché il messaggio di di padre Matteo è un messaggio potente: in quel suo dire "mille problemi, milleuno soluzioni" è racchiusa la forza del bene che è più grande della forza del male.
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