Villaggio per la Terra: impegnarsi tutti insieme per un mondo migliore e pulito
Giancarlo La Vella - Città del Vaticano
La Terrazza del Pincio in una delle zone verdi più belle di Roma, Villa Borghese, ospita lo studio esterno di Radio Vaticana-Vatican News, che è diventato uno dei punti di riferimento di quanti, partecipanti alla quattro giorni del Villaggio per la Terra 2024, vogliono dire la loro sulla salvaguardia del pianeta. L'iniziativa, promossa tra gli altri da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, è quasi giunta in dirittura d'arrivo e anche in questa edizione ha ribadito l'urgenza di mettere al centro l'impegno comune per far tornare a vivere la nostra Terra.
Giovani in prima linea per la Terra
Cambiamenti climatici, ma anche crisi idrica, migrazioni e conflitti sono stati al centro del dibattito al Villaggio per la Terra dei ragazzi degli "Stati generali ambiente giovani". A Villa Borghese si sono confrontati liceali e universitari sulla situazione del pianeta e sulle iniziative da adottare per invertire la tendenza. Secondo la giovanissima Giulia Tranelli è importante il dialogo, tra generazioni e con chi ha la responsabilità della gestione della cosa pubblica.
I giovani hanno la consapevolezza di avere ereditato una situazione difficile dalle generazioni precedenti e chiedono di essere ascoltati proprio in virtù del fatto che saranno loro i protagonisti della società futura. Il vero obiettivo finale, sottolinea Giulia, è creare tutte le condizioni perché nel mondo vi sia la pace e si fermi la crisi climatica, e le conseguenze che si porta dietro.
Salvare l'Amazzonia per salvare il mondo
Al centro del dibattito a Villa Borghese anche e soprattutto l'Amazzonia che, giorno per giorno, vede diminuire la sua estensione a causa dello sfruttamento indiscriminato di legname e delle risorse naturali del sottosuolo. È il missionario francescano, fra Paolo Braghini che, nel dibattito tenutosi al Villaggio per la Terra, ha messo in evidenza come il progressivo depauperamento della regione sta provocando danni gravissimi innanzitutto alle popolazioni che ci vivono, ma anche a tutto il pianeta. Fra Paolo conclude la sua intervista con un passo del Cantico delle Creature di San Francesco. "Laudato si, mi Signore. Grazie, Signore, per nostra sorella madre Terra", prediamoci cura di lei, perché non si può - conclude - avvelenare la nostra mamma. Pace e bene!".
La sofferenza del Mediterraneo
Anche il Mare Nostrum si sta modificando. L'innalzamento delle temperature sta cambiando a tempo di record fauna e flora di questo mare chiuso, che, quindi, rispetto ai vasti oceani, subisce maggiormente le conseguenze del clima più caldo. Ne parla Andrea Bonifazi nel libro, edito da Sperling & Kupfer, dal titolo "20 mila specie (quasi) sotto il mare". Stanno arrivando in Mediterraneo nuove specie ittiche e floristiche - afferma Bonifazi nell'intervista a Radio Vaticana-Vatican News - che non hanno antagonisti, come nei luoghi tropicali da cui giungono, e stanno quindi causando la scomparsa delle varietà endogene. Il velenosissimo pesce scorpione e il granchio blu che devasta gli allevamenti di molluschi, ne sono un esempio. Anche questo è un campanello d'allarme che non deve essere sottovalutato.
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