A Cassino "Soci@lmente liberi", con lo sguardo alla 50.ma Settimana Sociale
Debora Donnini - Città del Vaticano
“L’esperienza del Festival nasce anche come impegno della diocesi con altri enti e comitati per poter incarnare il Vangelo nel vissuto delle nostre comunità cristiane, così come la Dottrina sociale della Chiesa chiede”. Con queste parole monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, fotografa nell’intervista a Radio Vaticana - Vatican News il senso del 12.mo Festival della dottrina sociale della Chiesa, che si è tenuto fino a ieri a Cassino, in privincia di Frosinone. Serve, infatti, suscitare competenze maggiori su quelle problematiche sociali che riguardano tutti, anche in vista della 50.ma Settima sociale che si terrà a Trieste a luglio.
Intelligenza artificiale
Monsignor Antonazzo ricorda i tre importanti anniversari di questi anni relativi a San Tommaso d’Aquino: il 700.mo anniversario della canonizzazione (2023), il 750.mo anniversario della morte (2024) e l’800.mo anniversario della nascita (2025). In relazione alla sessione del Festival dedicata all’intelligenza artificiale, si evidenzia come ogni volta che c’è una rivoluzione nei processi comunicativi, cambi il tessuto sociale: il tema è anche quanto questo incida sulla democrazia. Ci si richiama anche al Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace, legato quest’anno proprio alla grande questione dell’intelligenza artificiale.
Monsignor Antonazzo sottolinea che non si tratta né di demonizzare né di deresponsabilizzare: bisogna avere responsabilità nel gestire questa tecnologia. Riguardo alla parte dedicata alla famiglia, si evidenzia come sia il luogo dove la democrazia la si impara: ognuno è soggetto dentro un “noi” per edificare il bene comune. Forte il richiamo a San Tommaso della terza sessione dedicata alla democrazia: evento di responsabilità di ogni cittadino verso una condizione di bene comune.
Famiglia e politica per il bene comune
La famiglia come culla dell’apprendimento della solidarietà è stato uno dei focus del Festival. A evidenziarlo è il presidente dell’Unione giuristi cattolici, Damiano Nocilla. Al tema della famiglia si sono collegati anche diversi aspetti di ordine economico riecheggiando anche i recenti Stati generali della natalità. Concordanza sulla necessità di un nuovo modello di sviluppo che coniughi le grandi questioni ambientali a quelle familiari. Marco D’Agostini, del Centro studi popolari europei, auspica, infatti, un modello dinamico in questo senso, che punti alla trasmissione della vita.
Per Francesco Rabotti, presidente del Comitato dello Sviluppo dell’Associazionismo laicale, fra gli organizzatori dell’incontro, le tre grandi aree tematiche scelte dal Festival costituiscono un punto di svolta per il futuro del Paese. In particolare sull’intelligenza artificiale il messaggio che emerge è quello di essere attori e non spettatori del cambiamento. D’altra parte la famiglia può diventare il fulcro di una rivoluzione etica: è il luogo dove si vive la libertà, si apprende l’uguaglianza e si deve condividere la fraternità che può servire per il tema della democrazia che necessita proprio della voglia di partecipazione di tutti per un rinascimento dell’Italia.
Il pensiero politico di san Tommaso d’Aquino e la sfida democratica dell’oggi sono stati al centro dell’ultimo incontro del Festival. Monsignor Vito Serritella, officiale del Dicastero per i Testi Legislativi, mette in luce l’attualità dell’Aquinate in questo senso: per San Tommaso la prudenza e la saggezza devono guidare i governanti ma anche coloro che sono governati, il popolo, che deve essere cosciente, crescere nella virtù e formarsi.
Due giorni di incontri, dunque, per confrontarsi, creare competenze e prepararsi alla Settimana Sociale a Trieste, che avrà proprio come tema “Al cuore della democrazia”.
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