Ecuador, con un trapano da dentista e uno smartphone al servizio di Dio
Suor Francine-Marie Cooper, ISSM
“È un dono, poter fare tutto quello che mi piace fare. Sono una Sorella di Maria, ho lasciato l’odontoiatria per diventarlo, ma poi ci sono tornata. E ora mi occupo di social media che in realtà è il mio hobby”. Così M. Paula Blum, ecuadoriana, riassume la sua vita: Sorella di Maria di Schoenstatt e futura dentista. In un’intervista con Vatican News, M. Paula spiega come si è trovata a vivere la sua missione in questi due campi così diversi. “Quando avevo 11 anni decisi di diventare dentista”, ricorda. Prima di entrare nell’Istituto secolare delle Sorelle di Maria di Schoenstatt, frequenta i corsi di odontoiatria per tre anni. Conosce le religiose attraverso il lavoro che il Movimento omonimo fa con i giovani e le famiglie: si sente attratta da questo stile di vita e pensa di poter rendere il suo servizio nella pastorale con il Movimento di Schoenstatt. “Quando sono entrata nella comunità, non sapevo che fosse un istituto secolare”, afferma; quindi non sapeva ancora che le suore possono svolgere anche professioni secolari.
Gli istituti secolari, infatti, sono comunità di persone consacrate che possono vivere sole nel mondo e lavorare in diversi ambiti. La loro missione è santificare la Parola “dall’interno” attraverso la loro presenza in seno alla società. M. Paula ricorda ancora quando la superiora le chiese se “volesse continuare a studiare odontoiatria”. Risponde che sì, ci aveva pensato e che “se fosse possibile, sì”. Dall’altro canto, si stava chiedendo però anche se era possibile studiare anche una materia che avesse a che fare con i social media. Poi la decisione: “Ho pensato che dei social media posso occuparmi anche senza uno specifico titolo di studio: potrei lavorarci, insegnare anche … mentre il dentista, senza un diploma, non lo posso fare”.
I denti sono un tesoro
“Lo so che normalmente le persone hanno paura di andare dal dentista e trovano strano che a noi piaccia lavorare nella bocca della gente: sì, questo è quello che normalmente la gente pensa di noi”, ci spiega M. Paula. Lei invece considera la bocca e i denti delle persone come “un tesoro”. “So di dovere studiare ancora molto prima di potermi prendere cura dei denti che ci consentono di parlare, di mangiare e anche di avere buoni rapporti: infatti, ci spiega, le persone che non hanno un bel sorriso spesso hanno scarsa autostima, alcune a volte non parlano nemmeno …”.
La ragazza considera questo lavoro come un mezzo per aiutare le persone a sperimentare il proprio valore e la propria dignità. È sempre stato suo desiderio aiutare la gente, “e so che come dentista posso aiutare molte persone a ritrovare un sano stile di vita, posso aiutarle a mangiare bene e qualsiasi cosa desiderino, e a migliorare la loro autostima”, aggiunge. Il suo sogno è quello di “avere uno studio dentistico”. Tutto suo- E anche di “lavorare in un ospedale, insieme ad altri colleghi, ma anche aiutare quelle persone che non possono permettersi di pagare un dentista”. E poi c'è l'altra passione: i social media.
Dio deve essere dove sono le persone
Confessa M. Paula: “Quando mi chiedevo se volessi diventare una suora, non volli rivolgermi alla suora più giovane, ma presi informazioni sulla comunità delle Sorelle di Maria su Google. Lì ho capito che le persone a volte cercano risposte in internet”. E spiega così perché si è sentita chiamata a usare i social media per essere vicina alla gente: “Il fatto di essere una millennial, di essere cresciuta con i social, nel mio tempo, con Hi5 e con Facebook, mi ha fatto capire che la gente passa moltissimo tempo sui social media, perché lo facevo pure io. Ho sempre voluto essere là dove c’era la gente. Dio deve essere lì dove c’è la gente, dove la gente cerca risposte”.
Così la consacrata secolare inizia a sviluppare un canale Instagram che la comunità in Ecuador aveva aperto nel 2020, motivando le sue consorelle a collaborare creando contenuti stimolanti per la comunità online: nasce quindi l’account @hermanasdemariaec . Dividere il suo tempo tra vita comunitaria, studi universitari e social media è stato una bella sfida, ammette M. Paula. “Il tempo è la mia sfida più grande: sento di avere un dono, che posso fare tutto quello che mi piace fare. Ma poi, gestire il tempo che hai a disposizione quando ti piace tutto quello che fai, è davvero una sfida”. Alla fine, per i social le rimane una mezza giornata alla settimana, confida; e ci sono momenti in cui questo non basta. “In alcuni periodi, quando lo studio è davvero impegnativo, mi ritrovo a montare i video sulla strada di casa”, racconta ancora. “Quando arrivo a casa, poi, sono un po’ stordita, però quel video l’ho completato! Sì, devo dire che è impegnativo”.
Le religiose sui social media
La giovane ecuadoriana condivide il suo pensiero sul particolare contributo che le religiose possono dare al mondo dei social media. Una domanda in particolare l’ha motivata: “Pensavo: ma se la Beata Vergine Maria fosse qui, oggi, e avesse a disposizione i social media, come comunicherebbe il messaggio di suo Figlio a questo mondo, in questo secolo?”. “Penso che questo sia il contributo che possiamo dare come donne consacrate: portare il messaggio di Dio in modo femminile, come farebbe Maria, con quel linguaggio, con quei valori”. E siccome “ci sono davvero tante fake news e tante immagini false della donna, credo che abbiamo anche il compito di farne scoprire al mondo l’immagine vera”.
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