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Bangladesh, l’arcivescovo di Dhaka: oltre un milione di persone nelle case alluvionate

Monsignor Bejoy D'Cruze racconta la situazione provocata dalle inondazioni che hanno colpito 5 milioni di persone e provocato 27 morti. Nel Paese, già in difficoltà ma oggi bisognoso di aiuto più che mai, è ancora forte la gratitudine per la vicinanza del Papa: "Francesco ci ama e prega per noi”

Deborah Castellano Lubov e Lorena Leonardi - Città del Vaticano

“Le persone sono affamate e hanno bisogno di cibo, medicine, cure mediche e aiuto per ricominciare la loro vita, perché la maggior parte vive in povertà”. È la drammatica situazione denunciata da monsignor Bejoy D’Cruze, arcivescovo di Dhaka, in un’ampia intervista rilasciata ai media vaticani a proposito dei danni causati in Bangladesh dalle piogge torrenziali e dalle inondazioni che da giorni flagellano il Paese. Che certamente non è grande, ma abitato da ben 170 milioni di persone a maggioranza musulmana distribuite in 64 distretti, di cui 14 oggi sommersi dalle acque, soprattutto nelle zone orientali, nord-orientali e meridionali.

Duecentomila bambini nelle case alluvionate

“Sono 27 le vittime accertate finora. Circa 1,2 milioni di cittadini vivono nelle case sommerse e tra loro - racconta il presule - 200 mila sono bambini. Altri sono anziani e molto vulnerabili”. Inoltre, se “5 milioni di persone sono state colpite da questa alluvione e molte sono state sfollate”, solo “in 300 mila hanno trovato riparo in 3.527 rifugi. Migliaia di case sono state danneggiate, i campi e le coltivazioni di ortaggi sono andati distrutti, gli allevamenti di pollame sono stati completamente spazzati via e così i pesci dall’acqua”.

L’impegno della Caritas e delle ONG

Alcuni luoghi e persone sono ancora irraggiungibili, ma tutte le realtà, locali e non, stanno facendo il massimo, a partire da Caritas Bangladesh, World Vision, le attività caritatevoli di Madre Teresa, HEED Bangladesh e molte altre ong. Sono in corso sforzi di soccorso da parte delle Nazioni Unite e gli studenti - all’indomani della rivolta contro il governo - hanno raccolto circa 600 mila euro destinati all’acquisto di farmaci. La Caritas, in particolare, “ha dato rifugio a 5 mila persone e cibo a 18 mila persone”. Si potrebbe fare di più, ma occorrono fondi per 1,5 milioni di dollari: per questo la Conferenza episcopale del Bangladesh, di cui l’arcivescovo D’Cruze è presidente, offrirà un contributo con una donazione simbolica di 25 mila dollari.

Un’emergenza permanente

In questo momento di grande difficoltà, e a pochi giorni dal viaggio apostolico di Francesco in Asia e Oceania, previsto dal 2 al 13 settembre, il ricordo corre al 2017, quando il Papa visitò il Bangladesh, dando grande forza alla minoranza cristiana e riconoscimento alla sofferenza dei Rohingya fuggiti dal Myanmar a causa delle persecuzioni militari. “Nutre un grande amore e ha mostrato la sua preoccupazione e la solidarietà per i Rohingya. Papa Francesco ci è molto vicino. Ci ama e prega per noi”, aggiunge ancora monsignor D’Cruze sottolineando l’impegno della Caritas nell’aiuto regolare ai Rohingya, “anche attraverso progetti specifici”. Ma l’impegno non sempre è sufficiente, perché il Bangladesh è un Paese spesso colpito da siccità e alluvioni e, in generale, che affronta ogni giorno una grande difficoltà socioeconomica: “ll 40% delle persone vive in povertà e almeno il 30% non ha ricevuto alcuna forma di istruzione”.

Aiutare chi sostiene i poveri

A proposito di scuola, ultimamente “ci sono stati problemi, richieste di dimissioni fatte ad alcuni insegnanti, e sembrava si volesse imporre l’hijab alle ragazze, ma noi non vogliamo distinzioni tra gli studenti su nessuna base”. La speranza è che le Nazioni Unite, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Unione Europea possano aiutare il Bangladesh alla luce del sostegno espresso al governo provvisorio guidato dal Premio Nobel Muhammad Yunus. L’appello in chiusura all’intervista è a supportare Caritas Bangladesh: “Lavora per tutti, indipendentemente dalla casta e dal credo, soprattutto per i poveri”.

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29 agosto 2024, 15:13