Zuppi: in Medio Oriente e Ucraina guerre "inestricabili". No a sovranismi in Europa
Vatican News
Una preghiera “per quanti sono in angoscia” a causa delle violente alluvioni in Emilia Romagna e nelle Marche, “perché possano continuare a guardare con fiducia al domani, anche quando tutto sembra, ancora una volta, perduto”, è stata al centro della prolusione del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, nella introduzione ai lavori della sessione autunnale a Consiglio Episcopale Permanente. Il cardinale ha lanciato un appello alle istituzioni: “Insieme al ringraziamento alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e ai volontari impegnati nei soccorsi alla popolazione, chiediamo alle Istituzioni di intervenire, con tempestività ed efficacia, a sostegno delle famiglie e del territorio che ha mostrato, di nuovo, tutta la sua fragilità: le accuse vicendevoli e i proclami lascino il posto a misure adeguate, scelte lungimiranti e azioni concrete”.
Appello di pace
Un appello il cardinale l’ha lanciato anche per la pace in Europa: “Siamo chiamati a guardare insieme al futuro. È il valore di questi nostri appuntamenti, esercizio di responsabilità che personalmente sento come luogo decisivo di confronto fraterno, pensoso, collegiale. A molti, davanti al futuro, viene da abbassare lo sguardo, perché si presentano situazioni difficili, anzi inestricabili, tra cui tutte le guerre, come in Ucraina e in Terra Santa, delle quali portiamo nel cuore il dramma e il gemito della nuova creazione che solo la pace può permettere”.
Una nuova "Camaldoli"
Auspicio di Zuppi è che l’Europa resti fedele alla sua vocazione al dialogo e alla pace: “La politica fa - anzi, deve fare - i suoi percorsi. Ma nella nostra prospettiva di credenti, i cittadini europei hanno bisogno oggi più che mai di riappropriarsi di quella storia e di quella cultura che ha fatto grandi le terre europee”. Per il cardinale, occorre “tenere lo sguardo su alcuni dati importanti che riguardano oggi il nostro Continente: l’invecchiamento della popolazione, le povertà, il fenomeno migratorio, il secolarismo e l'individualismo”. E “mentre si affrontano i problemi contingenti”, il presidente della CEI esprime un suo auspicio personale: “Mi piacerebbe che si aprisse una discussione più ampia: una ‘Camaldoli per l’Europa’ per parlare di democrazia ed Europa”.
Un'Europa nel segno della "Fratelli tutti"
Secondo il cardinale, un evento come quello che oltre ottant’anni fa, nei tempi bui del secondo conflitto mondiale riunì nel monastero benedettino in Toscana cinquanta intellettuali cattolici, laici e religiosi, potrebbe essere anche “l’occasione per riflettere sul contributo che oggi può provenire dai cattolici in primis, come anche dai cristiani di tutte le Confessioni, dai credenti delle diverse Comunità religiose oggi presenti in Europa, dagli umanisti che hanno a cuore la cultura del nostro Continente, per uno sviluppo di una coscienza comune, che allarghi i confini dei cuori e delle menti e non ceda al nichilismo della persona e a sovranismi egoistici. Un’Europa – rimarca Zuppi - nel segno della Fratelli tutti, coesa e solidale al suo interno e aperta al mondo”.
Fare presto per i diritti dei migranti
Su questa scia, l'arcivescovo di Bologna chiede che "si faccia presto" per garantire i diritti dei migranti: "In quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci. Il risultato si ottiene ampliando le vie di accesso sicure e le vie di accesso regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità". Bisogna unire, insiste il cardinale, "le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui. Anche nella prospettiva della necessaria integrazione ci permettiamo di aggiungere che bisogna fare presto - è l'appello di Zuppi - e prendere i provvedimenti opportuni che garantiscano i diritti e richiedano il dovere perché l'Italia possa crescere pure con il contributo di quanti vengono proprio per trovare futuro".
Violenza giovanile sconcertante
Dalle tematiche internazionali, il cardinale sposta poi lo sguardo nel suo lungo intervento alle problematiche dell’Italia. Quindi agli episodi di violenza giovanile per i quali esprime “sconcerto”: “'Non ci sfuggono le sofferenze di un mondo di soli e dai legami fragili. Questo sollecita un clima di violenza, alimentato anche dalla guerra e da una sua pericolosa riabilitazione. Taluni episodi ci sconcertano, ci interrogano e ci chiedono di aiutare le nostre famiglie essendo la Chiesa una famiglia, attenta alle fragilità, una madre vicina alle tante sofferenze, evidenti o nascoste nelle pieghe dell’anima”. “Il mondo - analizza Zuppi - sembra attualmente senza punti di riferimento stabili, prigioniero di una cultura che riduce tutto alla riuscita della propria vita e dei propri affari, a realizzarsi individualmente, nella logica della prestazione esigente e fragilissima. La conseguenza è una folla di uomini e donne in un’affannosa corsa per realizzare desideri e cogliere opportunità per un illusorio godimento, per ‘consumare’ la vita, appagando le emozioni. Le nostre comunità sono e possono essere ancora di più rete di solidarietà che rende forti perché reale e non virtuale, attenta al prossimo e non piegata all’io”.
Urgenza educativa
Il presidente dei vescovi italiani parla di urgenza educativa: '”Alcuni recenti fatti di cronaca, che hanno avuto come protagonisti i giovani, hanno riacceso i riflettori sulla questione educativa, tema che da sempre sta a cuore alla Chiesa in Italia, al quale peraltro è stato dedicato un decennio (2010-2020) di riflessione e impegno. Crediamo sia opportuno parlare di urgenza in quanto, come abbiamo visto, si tratta del rapporto con la vita, con i sentimenti, con l'amore, con il futuro… Ed è un'urgenza che interpella tutti, nessuno escluso: la famiglia, la scuola, le aggregazioni, la parrocchia, la comunità, i movimenti e le associazioni. Soprattutto, gli adulti chiamati a un maggiore senso di responsabilità”.
Parità scolastica
Da Zuppi, infine, “un grazie particolare e un forte incoraggiamento alle oltre 7.500 scuole cattoliche e alle centinaia di migliaia di famiglie che affrontano importanti sacrifici per iscrivervi i loro figli, con la speranza che si avvicini il giorno in cui la parità scolastica trovi la sua piena attuazione”.
L'Assemblea sinodale nazionale
Ampio spazio nella prolusione del cardinale sul tema al centro della riunione ovvero la prima Assemblea sinodale nazionale, in calendario dal 15 al 17 novembre: da domani, 24 settembre, saranno presentati e definiti il programma, il metodo di lavoro e la logistica, e in vista di questo appuntamento i vescovi sono chiamati ad approvare i “Lineamenti”, cioè il documento che orienterà l’assemblea. Al riguardo, il 7 e 8 settembre si era già riunito il Comitato nazionale del Cammino sinodale per condividere alcune riflessioni sulla bozza dei “Lineamenti” che si sviluppa attorno ai nuclei della formazione, della corresponsabilità, del linguaggio, della comunicazione e della cultura. “Tanti uomini e donne stanno mettendo cuore e mente per realizzare il sogno di una Chiesa sinodale e missionaria e, quindi, più accogliente, aperta, snella, capace di camminare con le persone, umile”, sottolinea il presidente della Conferenza Episcopale italiana.
"Non deludere le persone"
“Vedo persone che stanno dando molto e che molto si aspettano da noi: non possiamo deluderle. Il Cammino sinodale è una straordinaria opportunità per le nostre Chiese, che non dobbiamo perdere, a partire da noi pastori”, rimarca, annunciando la sede scelta per la prima Assemblea sinodale, la basilica di San Paolo Fuori le Mura, “a testimonianza del fatto che questo evento è come una liturgia, una grande preghiera comunitaria, in ascolto tutti insieme dello Spirito che parla alle Chiese”.
Fra le questioni sinodali più delicate da affrontare, il porporato cita anche i temi dell’esercizio dell’autorità nella Chiesa e del ministero di guida del vescovo in diocesi, come anche del ruolo della CEI (essa stessa oggetto di necessaria riforma) nei confronti delle Chiese locali.
Conclusione dei lavori il 25 settembre
I lavori del consiglio permanente autunnale si concluderanno il prossimo mercoledì, 25 settembre. In questi giorni sono in programma l’approvazione della bozza di schema del documento sull’insegnamento della religione cattolica, una comunicazione sulla 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia che si è tenuta a Trieste dal 3 al 7 luglio e l’approvazione dei prossimi messaggi per la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei e per la Giornata per la vita. Nel pomeriggio di mercoledì segretario generale, l’arcivescovo Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, incontrerà i giornalisti.
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