Dalle stimmate di Francesco la forza di una nuova vita, a La Verna 120 giovani dall'Italia
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Mettersi di fronte al mistero di ferite che hanno contenuto in sé tutto l’amore possibile per portare salvezza, diventando balsamo anche ai nostri dolori. È stato questo il cuore dell’incontro, promosso dai Frati Minori della Toscana, iniziato lo scorso sabato e che si conclude oggi, 17 settembre, che ha coinvolto più di 120 giovani giunti da ogni parte d’Italia. Filo conduttore il tema “Dalle ferite la vita nuova”.
Ripartire dagli insegnamenti di Francesco
“Sono state giornate intense – racconta fra Matteo Brena, coordinatore della commissione regionale per l'ottavo centenario delle stimmate – che ci hanno fatto riscoprire il messaggio delle stimmate, che non sono solo un dono per San Francesco ma in realtà per tutti noi. In queste giornate abbiamo alternato momenti di preghiera con altri di riflessione e testimonianze, come quelle di alcuni giovani giunti dall’Africa attraverso quei terribili viaggi con i barconi, dove la sofferenza intensa che hanno provato poi piano piano si è trasformata in una rinascita. Abbiamo fatto dei tavoli sinodali dove i partecipanti hanno potuto condividere la loro esperienza, per capire insieme che spesso la ripartenza nella vita non è tanto un rimettere insieme i cocci come un vaso rotto, ma iniziare un percorso nuovo. E la vita di Francesco è stata proprio questa, una ripartenza in una nuova dimensione, che poi possiamo trovarla nel Cantico delle Creature, dove l’uomo vede un nuovo inizio proprio attraverso Dio, il Creato e i fratelli”
Un cammino che si percorre tenendosi per mano
I giovani questa mattina insieme ai fedeli saliti al Santuario, rimasto aperto tutta la notte in occasione della ricorrenza delle Stimmate, hanno vissuto la giornata conclusiva di questo percorso, con la Messa solenne presieduta da fra' Massimo Fusarelli, ministro generale dei frati minori, e alla presenza del Gonfalone del Comune di Firenze. Nel pomeriggio la benedizione al mondo dal piazzale del Quadrante con la reliquia del sangue di san Francesco. “È davvero molto emozionante essere qui – racconta Rebecca una giovane pellegrina di Viareggio – sono state delle giornate davvero intense. Io sono arrivata facendo un cammino da Rimini alla Verna, insieme ad un mio amico, e poi qui abbiamo incontrato anche altri amici, conosciuti ne vari pellegrinaggi con i frati. La cosa bella è che ti trovi a condividere tante esperienze insieme a persone che magari in quel momento non conosci, e scopri che magari hanno vissuto un dolore simile al tuo, e che in questo percorso possiamo camminare solo tenendoci tutti per mano. Sono giornate intense e faticose ma che ti donano una ricchezza interiore che poi porti a casa”
Un anno ricco di celebrazioni ed eventi
Questo incontro con i giovani va a concludere le iniziative per l'ottavo centenario della stimmatizzazione di san Francesco, che si sono svolte durante quest’anno. “Siamo partiti lo scorso 5 gennaio proprio da questo santuario della Verna alla presenza dei ministri generali dei tre ordini francescani – ha sottolineato fra Matteo – Abbiamo aperto in quella occasione la Porta Santa con la possibilità dell’indulgenza plenaria, e durante quest’anno sono stati davvero migliaia i pellegrini che sono saliti su questo monte. Noi frati invece siamo scesi a valle, dove ci sono state molte iniziative in differenti città francescane. Tra i tanti sicuramente uno dei più importanti è stato il “Francesco Live”, che abbiamo fatto a Firenze ad aprile, e che ha visto la presenza di oltre 1700 giovani da tutta Italia, di tanti relatori arrivati dal mondo dello sport, della politica, del sociale, ma anche dello spettacolo, con i quali i ragazzi si sono interrogati su come è possibile guardare al mondo con gli occhi di Francesco. E poi tante mostre incontri, convegni, dove abbiamo cercato di raccontare perché questo anniversario fosse così importante”.
La reliquia della cura del fratello
E tra le iniziative sicuramente una delle più significative è stata la “Peregrinatio della reliquia del sangue” di San Francesco, che è stata portata in giro non solo in Italia, ma anche nelle zone ferite dalle guerre o da povertà molto gravi, come l’Ucraina, la Bolivia, il Brasile e a fine mese arriverà anche in Terra Santa a Gerusalemme. “Le stimmate sono delle ferite - spiega fra Alessandro Martelli, responsabile della pastorale giovanile dei frati minori di Toscana – non sono state solo un’idea, ma anche qualcosa di concreto, che necessitavano di cure e attenzione. Infatti la reliquia, è un pezzo della garza utilizzata dai compagni di Francesco, e in particolare da frate Leone, per medicare queste ferite. E allora questa reliquia ha un significato ancora più profondo, perché ci permette di riflettere su questo prendersi cura delle ferite di Francesco. In quella garza imbevuta di sangue, abbiamo ricordato la delicatezza, la cura e la fraternità che frate Leone ha avuto nei confronti del santo. Perciò il luogo delle stimate non è solo il posto dove incontrare Dio ma anche i fratelli”
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