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I funerali di Sammy Basso a Vicenza I funerali di Sammy Basso a Vicenza

Sammy Basso, una vita riuscita. Parolin: una grande luce nella notte del mondo

A Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, 4 mila persone per i funerali del giovane simbolo nel mondo della lotta alla progeria, la malattia genetica rara dell’invecchiamento precoce. Il messaggio del segretario di Stato a inizio celebrazione, nell’omelia del vescovo Brugnotto la pubblicazione del testamento spirituale. Il saluto dei genitori: ci ha testimoniato la fede fino alla fine, quello che poteva sembrare un ostacolo insormontabile è divenuto serbatoio di dialogo quotidiano con Dio

Alvise Sperandio – Tezze sul Brenta (Vicenza)

Addio Sammy Basso, piccolo e grande amico del mondo, una vita riuscita. Oggi pomeriggio tutta Tezze sul Brenta, il suo paese nella provincia di Vicenza, si è stretta a mamma Laura e papà Amerigo, a parenti e amici, tantissimi, per l’ultimo saluto al 28 enne malato di progeria, una malattia genetica rara, morto sabato scorso. In 4 mila hanno gremito il piazzale tra la chiesa parrocchiale di San Rocco e il campo sportivo, sotto un sole ancora caldo e un cielo a tratti nuvoloso, per testimoniare tutto il loro affetto e la loro vicinanza. “Le anime dei giusti sono tra le braccia di Dio”, si legge nell’epigrafe come nell’immagine ricordo distribuita ai presenti, con Sammy ritratto sorridente, come sempre era, e con il suo immancabile Tau al collo. Il giovane, colpito da malore mentre si trovava a una festa di matrimonio, era il più longevo malato della sindrome dell’invecchiamento precoce al mondo, raggiungendo il doppio degli anni dell’aspettativa media di vita. Un’esistenza straordinaria, la sua, segnata da una voglia di vivere rara e da una fede robusta che gli ha permesso di affrontare e superare innumerevoli fatiche e difficoltà. Diventando un esempio per tutti. Non era solo un paziente: biologo molecolare, ricercatore, testimonial, cantante, sportivo, soprattutto creatura piena di interessi e passioni, una forza della natura.

La bara di Sammy al funerale
La bara di Sammy al funerale

Il cardinale Parolin: “Inestimabile testimonianza di vita e di fede”

A celebrare le esequie è stato il vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, concelebranti gli emeriti monsignor Beniamino Pizziol e monsignor Adriano Tessarollo. All’inizio della celebrazione, il parroco di Tezze ha letto il messaggio di cordoglio inviato dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, vicentino di Schiavon: "Mi unisco spiritualmente ai genitori, agli amici e a quanti oggi sono riuniti per dare a Sammy il cristiano commiato sulla terra e ne condivido il dolore e la speranza, trasformandoli in preghiera di suffragio per lui e di consolazione per tutti – ha scritto il porporato –. Ho avuto anch’io modo di conoscere personalmente Sammy perché l’ho incontrato un Natale, a casa mia e successivamente quando è venuto in udienza da Papa Francesco. Considero ciò una grazia speciale, perché Sammy è stato una grande luce che si è accesa nella notte del mondo. Molti, in questi giorni, hanno messo in rilievo i differenti aspetti della sua persona. A me stupì il fatto che come mi scrisse egli fosse interessato anche alla questione Israelo-palestinese e ne possedesse buona conoscenza, avendola studiata a fondo. Nell'occasione si offrì di mettere se stesso a servizio della pace in quella drammatica situazione, oggi ulteriormente aggravatasi, perché – così affermava – ho capito quanto possa essere importante anche solo la volontà del singolo per cambiare le cose e per dare speranza. Ci ha lasciato davvero una inestimabile testimonianza di vita e di fede! Mentre affidiamo Sammy alla misericordia del Padre – ha concluso il cardinale Parolin – mi auguro che la luce che egli ha acceso continui a illuminare e a riscaldare il cuore di tutti noi e, attraverso di noi, i cuori di quanti soffrono e cercano ragioni per vivere e sperare”

Una cerimonia partecipata

Numerosissime le autorità: il ministro Luca Ciriani in rappresentanza del governo italiano, il governatore della Regione del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Tezze Luigi Pellanda, prefetto, questore, tanti altri primi cittadini, assessori e consiglieri regionali, i vertici delle forze dell’ordine, il mondo del volontariato. La bara di legno con sopra un cuscino di rose e girasoli, è arrivata accompagnata da un lungo corteo, i genitori davanti con a mano altri due ragazzi affetti da progeria, con il cappellino. Ad accoglierla sono state le note del coro Mendicanti di sogni di cui Sammy faceva parte e che hanno animato tutta la messa con le canzoni da lui preferite. Un funerale che si è trasformato in festa di resurrezione: di ringraziamento per il dono della sua vita e, allo stesso tempo, con l’impegno a conservarne vivo il ricordo e a portarne avanti l’impegno sociale e scientifico. Nell’occasione è stato lutto cittadino, a Tezze come a Schio, con le bandiere a mezz’asta. “Una personalità di raro spessore, conosciuta e amata per il suo essere esempio e fonte di speranza, forza e coraggio”, ha detto di lui, in questi giorni, il sindaco Pellanda. L’Amministrazione comunale e la Diocesi di Vicenza, con tanti volontari di tante realtà mobilitati nel servizio, hanno organizzato in pochissimo tempo una cerimonia perfetta. Prima della messa si sono succedute varie testimonianze di chi ha conosciuto e ha camminato al fianco di Sammy. Tanti ricordi, tante parole cariche d’amore.

Quattromila persone presenti alle esequie
Quattromila persone presenti alle esequie

Nell’omelia il testamento spirituale per intero: “Devo tutta la mia vita a Dio”

Toccante l’omelia del vescovo Brugnotto che ha commentato la lettura della prima lettera ai Corinti con l’inno alla carità e il brano del Vangelo di Matteo sulle beatitudini. E nel tratteggiare la figura di Sammy, ha reso pubblico il suo testamento spirituale che il giovane aveva preparato per quando sarebbe stato il momento di salire al Cielo. “Il senso di ciò che stiamo vivendo, Sammy ha voluto dircelo con un testo, scritto il 22 settembre 2017, e aperto dai suoi genitori dopo la sua morte. È la sua ultima testimonianza che svela il senso dell’intera sua esistenza. Io non ho parole evangeliche più pregnanti delle sue. Ho pensato che in questo momento la cosa più sensata è prestare la voce a Sammy”, ha detto il vescovo leggendolo per intero. Due pagine cariche di fede, un inno alla vita che emerge ad ogni stralcio.

“Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente – premette Sammy –. . Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio”. Il giovane aggiunge: “La gloria personale, la grandezza, la fama, altro non sono che una cosa passeggera. L’amore che si crea nella vita invece è eterno, poiché Dio solo è eterno, e l’amore ci viene da Dio. Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppur troppo poco”. Sulla malattia: “Per buona parte della mia vita – scrive Sammy – ho pensato che non ci fossero eventi totalmente positivi o totalmente negativi, che dipendesse da noi vederne i lati belli o i lati oscuri. Certo, è una buona filosofia di vita, ma non è tutto! Un evento può essere negativo ed esserlo totalmente! Quello che spetta a noi non è nel trovarci qualcosa di positivo, quanto piuttosto di agire sulla retta via, sopportando, e, per amore degli altri, trasformare un evento negativo in uno positivo”. Pensando al suo funerale chiede di piangere ma anche festeggiare perché ora è col Signore: “Per chi piangerà, sappiate che è normale essere tristi. Per chi vorrà fare festa, sappiate che è normale far festa. Piangete e festeggiate, fatelo anche in onore mio”, e prosegue con un invito: “Anche Gesù ha avuto paura della morte. È la paura dell’ignoto, perché non possiamo dire di averne avuto esperienza in passato. Pensiamo però alla morte in modo positivo: se lei non ci fosse probabilmente non concluderemo niente nella nostra vita, perché tanto, c’è sempre un domani. La morte invece ci fa sapere che non c’è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è “ora”!

Sammy spiega il suo rapporto con quella che San Francesco chiamava sorella morte: “Da Cristiano ho affrontato la morte. Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato”. Ed è diretto: “Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile”. Ed esprime riconoscenza al Padre: “Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede. Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana”.

Il vescovo Brugnotto durante l'omelia
Il vescovo Brugnotto durante l'omelia

L’omaggio dei genitori: “Sammy dono speciale nella nostra famiglia”

Al termine i genitori hanno ringraziato i presenti e dato l’arrivederci al loro splendido figlio: “Un grazie di cuore a tutte le persone che dai primi anni di vita, e fino a oggi, gli sono state vicine, hanno condiviso l’amicizia e si sono prese cura di lui – ha scandito la mamma Laura –. Grazie per averlo accettato, apprezzato e amato per la sua unicità, accompagnandolo nel suo percorso di crescita e rendendo la sua fatica più lieve e lasciandovi coinvolgere dalla sua forza vitale. Vorrei nominarli tutti, una per una, ma rischierei dio dimenticarne qualcuno. È anche grazie all’affetto e al calore che ognuna di queste persone ha saputo trasmettergli che Sammy ha potuto vivere così a lungo. Ma c’è un altro motivo per cui rendere grazie oggi: è il grande dono della fede che Sammy ci ha testimoniato fino alla fine. Non si è mai fermato a recriminare per la sua malattia, anzi, ha saputo attraversarla fino in fondo, con la ragione e tutto se stesso, gettando lo sguardo oltre le apparenze. Quello che poteva sembrare un ostacolo insormontabile è diventato un serbatoio di dialogo quotidiano, cuore a cuore con il Dio della vita. Quel Dio che Sammy ha certamente incontrato cogliendolo come un Padre che mai abbandona nessuno dei propri figli e che sa trasformare l’esistenza di ciascuno in un capolavoro irripetibile. Infine, un immenso grazie a te, caro Sammy per essere arrivato come un dono speciale nella nostra famiglia, per aver colorato la nostra storia con delle sfumature che solo con uno sguardo acuto si possono cogliere. Ci siamo amati, sostenuti e arricchiti a vicenda. Il nostro è stato un percorso faticoso che ci ha costretti ad andare all’essenziale, a non sprecare neanche un sorso della vita. Ne siamo certi: tu ci sei e ci sarai sempre vicini, è la certezza che ci viene dall’aver sperimentato in te e con te la presenza di Cristo morto e risorto. Grazie Sammy e arrivederci. Sammy direbbe: grazie amici per essere venuti, vi voglio bene!”.

Una immagine del funerale di Sammy Basso
Una immagine del funerale di Sammy Basso

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11 ottobre 2024, 17:30