Zuppi: l'iniziativa di pace del Papa sia condivisa dai responsabili delle nazioni
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Volere la pace non basta, serve “impegno, sforzo, coraggio”. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente dei vescovi italiani, lo ribadisce con forza al termine del colloquio, avvenuto ieri 2 ottobre, presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma, con il vicedirettore del Corriere della Sera Aldo Cazzullo. L’occasione era un dialogo aperto e franco sulla Bibbia, il libro al quale il giornalista rimanda nella sua ultima pubblicazione “Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia”.
Nel corso della serata più volte è stata sfiorata l’attualità quando, ad esempio, Zuppi ha ribadito che “il male non si vince con la forza” nemmeno a livello militare e che il riarmo non è una soluzione. La strada, ha affermato il cardinale, è “mettere insieme pace e giustizia, la giustizia deve incontrare la pace e viceversa”.
L’ostinazione della pace
“È chiaro - ha sottolineato il presidente della Cei ai media vaticani - che tutti vogliono la pace” ma ci sono vie difficili da percorrere. “Papa Francesco lo ha indicato in tanti modi a tutti, soprattutto ai responsabili delle nazioni perché si vada al di là di una dichiarazione di auspicio. La pace bisogna andarsela a cercare con tanta ostinazione superando tutte le difficoltà che sono tantissime ma che si possono e si debbono superare”. Oggi assistiamo ad un conflitto cruento nei luoghi della Terra Santa, i luoghi della Bibbia ma proprio questo libro offre un messaggio chiaro e cioè “che dobbiamo vivere insieme”: ha affermato Zuppi. “La violenza produce violenza, Dio è un Dio di pace e bisogna ascoltarlo. Il dialogo tra le religioni porta anche a gettare le basi della pace”.
Tutti coinvolti per la pace
“Penso ai tanti appelli del Papa e al 7 ottobre quando ci sarà una giornata di preghiera e di digiuno per la pace - aggiunge il porporato - è una iniziativa che coinvolge sempre tutti nel cercarla e quindi spinge i responsabili delle nazioni a non essere da meno”. Dalla chiesa di sant’Ignazio, il cardinale Zuppi, invitato da Aldo Cazzullo, ha lanciato un messaggio al premier israeliano Benjamin Netanyahu sostenendo che “non sta facendo il bene del proprio popolo”. Un messaggio che va però esteso anche ad Hamas. “Non è soltanto il fuoco - afferma ancora il porporato - che può portare la sicurezza quella che il popolo di Israele vuole giustamente e comprensibilmente e di cui ha ugualmente diritto il popolo palestinese. Il 7 ottobre - conclude il cardinale Zuppi - è stato il primo grande tradimento del popolo palestinese non è solo l’uccisione di migliaia di persone israeliane”.
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