"Una Rivelazione, due Tradizioni", cattolici ed ebrei a confronto sul Decalogo
Don Paweł Rytel-Andrianik e Karol Darmoros - Città del Vaticano
Il corso "Una Rivelazione e Due Tradizioni: Il Decalogo e la sua Interpretazione Ebraica e Cristiana" è un'iniziativa congiunta della Pontificia Università della Santa Croce di Roma e dell'Istituto Universitario Isaac Abarbanel di Buenos Aires. Il corso si è svolto dal 28 ottobre al 7 novembre presso la Pontificia Università.
Ispirazione papale
"Tutto è iniziato, come sempre, da un'idea del Santo Padre. Tutto viene da lui. È così entusiasta di imparare insieme e ci ha incoraggiato a trovare dei partner nella Chiesa cattolica", ha affermato il rabbino Ariel Stofenmacher, rettore dell'Istituto Universitario Isaac Abarbanel, la prima università ebraica del Sud America. L'Università della Santa Croce è il secondo partner del corso cristiano-ebraico dopo la Pontificia Università Gregoriana. Ariel Stofenmacher ha fatto notare che il seminario - con la partecipazione di sacerdoti cattolici in un contesto in cui il rabbino è docente - è un chiaro esempio di comunione fra entrambe le fedi. "Abbiamo un solo Padre, siamo fratelli", ha aggiunto.
Il professor Juan Carlos Ossandon, organizzatore del corso della Pontificia Università della Santa Croce, ha sottolineato il grande valore del progetto: "Sia l'organizzazione di questo corso che la partecipazione ad esso - ha osservato -sono state esperienze estremamente positive e arricchenti. L'atmosfera era molto cordiale e favorevole alla collaborazione".
Per Silvana Bacman, frequentare il corso è stata un'esperienza "illuminante" di quanto cristianesimo ed ebraismo siano legati. "Mi è piaciuto molto che invece delle differenze, potessimo trovare le cose che ci uniscono, abbiamo tutti gli stessi obiettivi, le nostre fonti sono le stesse", ha affermato, notando che, soprattutto oggi, è importante incontrare persone di fedi diverse che, nonostante le loro differenze, sono guidate dalla fede nella loro vita.
Dialogo cristiano-ebraico nella pratica
Durante il corso, i partecipanti hanno ascoltato le lezioni di esperti che hanno presentato il Decalogo inquadrandolo nel suo contesto storico, religioso e culturale. Ariel Stofenmacher si è occupato dell'interpretazione ebraica del Decalogo, presentandone le radici nella relativa cultura. Silvina Chemen ha esaminato il simbolismo del Libro dell'Esodo e dell'incontro del Popolo eletto con Dio, mentre Iranzu Galdeano ha parlato del significato della Pentecoste e del suo rapporto con i Dieci Comandamenti, mentre la loro struttura è stata analizzata da Filippo Serafini.
I partecipanti al corso hanno anche visitato la Biblioteca Vaticana, ammirandone le collezioni, e per loro è stata organizzata anche una visita alla Sinagoga e al Museo Ebraico di Roma, dove gli studenti hanno avuto l'opportunità di partecipare alle preghiere del sabato. Tutti si sono poi incontrati anche per una cena nel quartiere ebraico di Roma. "Ora, quando camminerò per quelle strade, lo farò con una prospettiva nuova e più consapevole su questo importante 'frammento della storia di Roma'", Juan Carlos Ossandon.
Al termine del seminario durato quasi due settimane, si è svolta una sessione aperta al pubblico dedicata ai manoscritti di Qumran. Durante l'incontro, Adolfo D. Roitman e Joseph Sievers hanno presentato le scoperte riguardanti il mondo di Gesù e dei suoi discepoli alla luce dei cosiddetti Rotoli del Mar Morto.
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