Il Gruppo India, da 44 anni un ponte di solidarietà e amore
Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
“Un ponte fra l'Italia e il mondo, un ponte di solidarietà e di amore”: è questa missione che il Gruppo India Onlus ha fatto sua, sin da quando, nel 1980, 44 anni fa, nasceva per volere di padre Mario Pesce, educatore per generazioni di ragazzi, prima a Firenze, poi all’Istituto Massimo di Roma. A pochi giorni dal 18.mo anniversario della morte del sacerdote, il Gruppo India lo ricorda con un incontro, domani, sabato 23 novembre, nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma, dedicata al fondatore della Compagnia di Gesù, alla quale il padre Pesce apparteneva. Testimonianze e filmati documenteranno l’attività della Onlus presente, con circa 150 progetti di solidarietà, in 30 Paesi del mondo, soprattutto in Africa. Appuntamento al quale poi seguirà una messa in memoria del religioso. “Dagli insegnamenti di padre Pesce, incentrati sui principi della carità cristiana - racconta il presidente Marco Petrini - è nato il Gruppo. Era il Natale del 1980, da studenti fummo coinvolti da padre Pesce in un viaggio in India. Un viaggio che ci mise a contatto con la povertà, ma anche con il desiderio di istruzione, di una vita migliore”.
Accanto ai bambini
La sfida principale, spiega ancora Petrini, è sostenere i partner - che sono i padri gesuiti, le suore canossiane, le suore di Santa Giovanna Antida, le Maestre Pie Venerini, e anche alcune diocesi - nella loro azione educativa, “per poter dare la possibilità a bambini, bambine, ragazzi e ragazze di cambiare la loro vita, di avere una prospettiva diversa, di un lavoro, di una solidarietà, per evitare loro di continuare a provare l'esperienza del non aver nulla, della disperazione”. A permettere tutto questo sono i molti benefattori del Gruppo India, presenti in tante parti di Italia, ai quali viene garantito l’impegno a trattenere meno del 10% delle donazioni e inviare quindi il 90% alle popolazioni bisognose.
L'esperienza del viaggio
Per il 2025 il pensiero del Gruppo India va di nuovo all’Africa, continente nel quale ogni anno si organizza un viaggio per poter prendere visione del risultato delle azioni di solidarietà. Per il prossimo futuro si pensa al Togo, all’Etiopia, ma anche a tornare in India, “da dove tutto è cominciato”, precisa Petrini, mentre “una esperienza molto importante è in via di programmazione in Madagascar con le suore Maestre Pie Venerini”. Viaggi ai quali sono invitati a prendere parte anche coloro che non conoscono la realtà del Gruppo India ma vorrebbero avvicinarvisi. “Sono esperienze alle quali invitiamo coloro che ci conoscono e chi vuole imparare a conoscere queste situazioni, attraverso naturalmente un percorso di di preparazione, un accompagnamento da parte nostra e un invito quindi ancora una volta a cambiare innanzitutto le nostre vite, prima ancora che quelle degli
altri, del fratello che magari è più lontano”.
Piccole gocce di solidarietà
Domani, a Sant’Ignazio, ci si ritroverà in un incontro che permetterà di condividere le esperienze di viaggio del 2024, dal Camerun, dal Paraguay, all’India, in attesa di un altro importante evento, quello del 18 dicembre prossimo quando, in prossimità del Natale, vi sarà una serata dedicata al Gruppo India e ai suoi progetti, da parte di CircAfrica, una nuova produzione di artisti provenienti da diversi Paesi africani, che coinvolge circa 50 talenti da 32 nazioni africane, un grande evento di solidarietà a sostegno dei bambini del Madagascar, seguiti dal gesuita malgascio padre Jeannot Randrianarison, e dei bambini della scuola materna e della clinica delle suore di Santa Giovanna Antida a Shirè, in Etiopia. “Il Gruppo India va avanti da 44 anni – conclude Petrini – sempre grazie soltanto a tante piccole gocce, piccole donazioni che quotidianamente i nostri sostenitori non ci fanno mancare e che non finiremo mai di ringraziare”.
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