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L'apertura dell'Anno giubilare in preparazione al 150.mo anniversario dell'arrivo del quadro della Madonna del Rosario a Pompei L'apertura dell'Anno giubilare in preparazione al 150.mo anniversario dell'arrivo del quadro della Madonna del Rosario a Pompei

A Pompei l'Anno giubilare nel 150° dell’arrivo dell'immagine della Madonna del Rosario

Al via ieri con la liturgia eucaristica presieduta dall'arcivescovo Caputo, le celebrazioni in preparazione della ricorrenza del 13 novembre 2025: un'occasione per riscoprire la bellezza del Rosario. Consegnato il messaggio del Papa e la lettera del presule alla città e ai fedeli nelle mani del sindaco

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Un’opportunità per riscoprire la bellezza del Rosario, respirare, «guidati da Maria, il buon profumo di Cristo» e volgersi al prossimo: questo vuole essere l’Anno di preparazione al 150° anniversario dell’arrivo a Pompei del quadro della Vergine del Rosario e della fondazione del santuario a lei dedicato. Lo ha detto l’arcivescovo prelato Tommaso Caputo celebrando ieri pomeriggio la messa per l’apertura dello speciale anno che coinvolgerà anche le parrocchie, le associazioni e il laicato del territorio. Nella circostanza il presule ha esortato all’impegno nel «generare opere di unità e di pace».

Il messaggio di Papa Francesco

 

Oggi, giorno in cui si fa memoria di quel 13 novembre del 1875 in cui il quadro è stato portato nella valle alle falde del Vesuvio, all’alba, si è svolta la tradizionale discesa dell’effigie e l’inizio della venerazione da parte dei fedeli, che si protrae per l’intera giornata. Proprio in occasione dello speciale anno commemorativo, che sarà caratterizzato da diverse iniziative, Papa Francesco aveva inviato allo stesso Caputo un messaggio reso noto ai fedeli domenica scorsa, durante la liturgia eucaristica presieduta nel santuario mariano dallo stesso arcivescovo, che aveva chiesto al cancelliere della prelatura territoriale, don Enrico Gargiulo, di darne lettura.

Il santuario di Pompei
Il santuario di Pompei

Un evento di grazia e di crescita

Il documento papale ieri è stato distribuito insieme a una lettera pastorale che monsignor Caputo ha scritto ispirato dalle parole del Pontefice. «Nell’Anno Giubilare che iniziamo adesso e ci condurrà fino al 13 novembre 2025, il messaggio del Papa sarà di orientamento e di guida per il nostro cammino di santità e per le molteplici iniziative pastorali» ha detto, auspicando che la commemorazione «non resti un evento celebrativo fine a sé stesso, ma divenga, con un intenso Anno di preparazione, un evento di grazia e di crescita» per i pompeiani e per quanti si ispirano al carisma della Vergine del Rosario. Pompei vivrà «una ulteriore tappa della sua straordinaria storia di fede, di devozione mariana e di carità» ha aggiunto il presule, ricordando come il quadro che raffigura la Madonna in trono e Gesù in braccio che consegnano la corona del Rosario a Santa Caterina da Siena e a San Domenico, sia giunto a Pompei, per volere del beato Bartolo Longo, trasportato da Napoli sopra un carro di letame.

L'apertura dell'anno in preparazione al 150.mo anniversario dell'arrivo del quadro della Madonna del Rosario a Pompei
L'apertura dell'anno in preparazione al 150.mo anniversario dell'arrivo del quadro della Madonna del Rosario a Pompei

 

Devozione diffusa in tutto il mondo

«Un inizio umile, in linea con lo stile di Dio che sa trarre grandi cose dal niente o dalle realtà più insignificanti» ha sottolineato Caputo. Pochi anni dopo, grazie all’apostolato di Longo e della consorte Marianna Farnararo, la Valle di Pompei si è trasformata in «un avamposto della fede, luogo dello Spirito» e la devozione alla Madonna del Rosario si è diffusa in tutto il mondo. Con il santuario mariano è nato, anche, «il santuario della carità» - ha evidenziato il presule - con «centri educativi, tuttora operanti, che accolgono, sull’esempio del beato Longo, ragazzi e ragazze provenienti dall’emarginazione minorile, orfani, figli e figlie di carcerati, mamme con i loro bambini».

L'arcivescovo Caputo e il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio
L'arcivescovo Caputo e il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio

"Catena di amore che si fa abbraccio per gli ultimi"

«A Pompei, da circa 150 anni, si continuano a scrivere pagine e pagine di una straordinaria storia di accoglienza e di promozione umana» ha rimarcato Caputo, spiegando che mentre la devozione alla Madonna «ha coniugato l’amore per Dio e l’amore per il prossimo» la preghiera del Rosario è diventata «un efficace strumento di evangelizzazione». Nella sua omelia, richiamando l’esempio di vita di Bartolo Longo, il presule ha inoltre affermato che per imitarlo «è indispensabile assimilare il Vangelo» e che, per comprendere la Parola di Dio, il Rosario - definito dal fondatore del santuario di Pompei «una frequentazione amicale nella vita di Cristo, mentre respiriamo i suoi sentimenti» - è essenziale. Così è stato proprio per il beato, ha concluso Caputo, ribadendo, come ha scritto il Papa nel suo messaggio, che la preghiera mariana del Rosario è «“catena dolce che ci rannoda a Dio”, ma anche catena di amore che si fa abbraccio per gli ultimi e gli emarginati e “aiuto alla costruzione della pace”».

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13 novembre 2024, 17:20