Uniservitate, i frutti dello studio nel servizio solidale
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Qual è la prospettiva dell’apprendimento per un servizio solidale nell’ambito dell’educazione superiore cattolica? È questa la domanda che guida il confronto tra educatori, accademici e studenti giunti da vari Paesi del mondo a Roma per partecipare al V Simposio Globale Uniservitate, una iniziativa supportata dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione che ha come momento culminante l’udienza con Papa Francesco nella giornata di sabato 9 novembre. L'evento, apertosi oggi nella sede della Libera Università Maria Ss. Assunta (Lumsa), raccoglie l’invito lanciato dal Pontefice per un “Patto educativo globale” ed intende riflettere sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e le buone pratiche di apprendimento-servizio solidale.
Il Premio Uniservitate 2024
Il Simposio, incentrato quest’anno sul tema "Trasformare l’Università dal di dentro", è anche un palcoscenico per illustrare i progetti vincitori del Premio Uniservitate 2024, un riconoscimento alle migliori esperienze di servizio solidale, in tutti i Continenti, nell’istruzione superiore cattolica. Tra i premiati, il programma di sostegno psicosociale, avviato in Africa, in Kenya, nel carcere femminile di Lang’ata e in quello di Kamiti. Gli studenti dell’Università di Tangaza hanno condiviso strategie per promuovere la salute mentale in questi penitenziari. Ad essere premiati anche gli studenti della Facoltà di Diritto dell’Università cattolica dell’Australia che hanno fornito una assistenza legale a cittadini a basso reddito. Il Premio Uniservitate 2024 è stato assegnato inoltre agli studenti dell’Università cattolica di Lublino, in Polonia, che hanno analizzato la presenza di batteri resistenti agli antibiotici in parchi frequentati da bambini e famiglie.
Dalle università alle comunità
Tra gli atenei vincitori del Premio c’è poi la Pontificia Universidad Javeriana, in Colombia. Gli studenti della Facoltà di Architettura di questo ateneo hanno svolto un'indagine sui problemi generati dalla mancanza di acqua potabile ed hanno elaborato proposte per rispondere alle esigenze della comunità. Tra i premiati anche gli studenti di comunicazione che hanno partecipato all’iniziativa sostenuta della “Universidad del Sagrado Corazón”, nel territorio di Porto Rico, finalizzata alla promozione di progetti internazionali in grado di affrontare questioni legate alla giustizia sociale. Il Premio Uniservitate 2024 è stato riconosciuto poi agli studenti dell'Università Cattolica di Lovanio, in Belgio che, in collaborazione con la “Universidad Centroamericana José Simeón Cañas”, di El Salvador, hanno realizzato progetti architettonici incentrati sulla storia della guerra civile, dal 1980 al 1982, in questo Paese dell’America Centrale. Il premio è stato assegnato infine anche agli studenti della Facoltà di Filosofia e Scienze sociali dell’Università cattolica portoghese che hanno promosso iniziative destinate a persone con più di 65 anni.
Educare con il cuore
In campo educativo “il cuore fa la differenza e può dare sostanza al Patto educativo globale". È quanto sottolinea don Davide Milani, segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis.
Quella di questo Simposio è una grande sfida ed è un incontro al quale il Dicastero per la Cultura e l’Educazione guarda con grande interesse. Il Patto educativo globale - ricorda don Davide Milani - ruota intorno alla stessa idea alla base di Uniservitate. “L’educazione non è solamente un compito della scuola, dell’università ma è un dinamismo che deve riguardare tutta la società e deve animare tutta l’azione della Chiesa”. L’idea che si apprenda attraverso il servizio, con il cuore, conferisce sostanza all'impegno per il Patto educativo globale consegnato da Papa Francesco al Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Questa grande esperienza del servizio solidale legato all’apprendimento “sta già dando grandi frutti nel mondo”. Nell’enciclica “Dilexit nos” il Papa sottolinea che si educa anche con il cuore”. Don Davide Milani ricorda poi che il passaggio dai libri al servizio solidale avviene attraverso il vissuto comunitario: “una vera cultura nasce quando si è espressione della comunità”.
Servizio solidale: imparare dai libri e dall'esperienza
Il Simposio Uniservitate è organizzato da Clayys e da Porticus, in collaborazione con la Federazione Internazionale delle Università Cattoliche. María Nieves Tapia, fondatrice di Clayss (Centro Latinoamericano per l’Apprendimento e il Servizio Solidale) si sofferma sulla dimensione globale e sul valore pedagogico di questo evento.
La finalità del servizio solidale è duplice: “Quello che si impara in aula deve servire al prossimo e i progetti che si si realizzano nel territorio sono utili per trarre insegnamenti che non si possono acquisire dai libri”. María Nieves Tapia spiega che attraverso il servizio offerto alle comunità si genera un circolo virtuoso non solo per gli studenti. Confrontando teoria e realtà nascono anche soluzioni nuove opportunità di lavoro. I destinatari dei progetti solidali sono dei “partners”: “per gli studenti sono insegnanti insieme con i professori”.
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