San Giovanni in Laterano, si concludono le celebrazioni per i 1.700 anni della Basilica
Vatican News
Si concludono ufficialmente sabato 9 novembre le celebrazioni per i 1.700 anni della Basilica di San Giovanni in Laterano. Alle ore 17.30 il vicario del Papa per la diocesi di Roma, nonché arciprete della Basilica, l’arcivescovo Baldo Reina, presiederà il solenne pontificale. Sarà il Coro della Diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina ad animare la celebrazione, con dei canti appositamente composti proprio dal direttore e fondatore del Coro. "L’intero libretto è stato accuratamente pensato per celebrare questo anniversario così significativo – spiega il sacerdote –. Ho voluto scrivere una Messa per la festa della dedicazione di San Giovanni, ma ho scritto anche un inno alla Chiesa, perché la cattedrale è un simbolo, un segno della Chiesa fatta di pietre vive".
Il percorso “Ascoltando i maestri”
Il giorno prima, venerdì 8 novembre, alle ore 19.45, inoltre, a San Giovanni in Laterano si terrà il primo incontro del percorso “Ascoltando i maestri”, con la partecipazione di monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la catechesi della diocesi di Roma, di don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma, e di don Gabriele Vecchione, addetto dell’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma. «L’iniziativa riparte celebrando i 1.700 anni della basilica lateranense – sottolinea Francesco d’Alfonso, che modererà la serata –. Raccontare 1.700 anni di storia in un’ora e mezzo è complesso, quindi parleremo solo di alcuni eventi e personaggi che hanno avuto a che fare con la basilica. Partiremo naturalmente da Costantino, per passare poi a san Francesco, che arrivò al Laterano per chiedere l’approvazione della regola. Ancora, parleremo di Borromini che ne ha curato il grande restauro e l’ha concepita così come la vediamo oggi. Per quanto riguarda il Novecento, ci soffermeremo su un evento molto significativo celebrato nella cattedrale di Roma, cioè il funerale di Aldo Moro». Il dialogo tra i tre sacerdoti sarà intervallato da alcuni momenti artistici che vedranno protagonisti l’organista Leonardo Coen, il Coro Musicanova diretto da Fabrizio Barchi e l’attore Davide Fasano.
“La Basilica lateranense tra fede e storia”
Ancora, con la celebrazione dell’anniversario si concluderà anche il concorso indetto un anno fa dall’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica della Diocesi di Roma, dal titolo “La Basilica lateranense tra fede e storia”, per le scuole di ogni ordine e grado del territorio diocesano. "In questi diciassette secoli – osserva il direttore dell’Ufficio, Rosario Chiarazzo – la basilica lateranense è stata ed è al centro di numerosi eventi che hanno segnato e segnano il tessuto civile e religioso della città di Roma e dell’intera cristianità. Agli studenti è stato affidato il compito di esprimere con la propria sensibilità attraverso le nuove tecnologie, alcuni aspetti caratteristici di questa lunga storia".
La storia
L’Arcibasilica del Santissimo Salvatore e di San Giovanni Battista ed Evangelista, comunemente detta San Giovanni in Laterano, è la più antica tra le quattro principali basiliche della città. Costruita nel IV secolo sul Monte Celio, nei terreni che appartenevano alla famiglia patrizia dei Laterano. Originariamente consacrata da Papa Silvestro I nel 324, fu dedicata, per volontà dell’imperatore Costantino, al Santissimo Cristo il Salvatore. Nel secolo IX Papa Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista; nel XII secolo Papa Lucio II aggiunse anche San Giovanni Evangelista. Numerosi gli artisti che hanno lavorato a diverse ristrutturazioni. Il pavimento in stile cosmatesco e il soffitto ligneo realizzato dall’intagliatore francese Flaminio Boulanger tra il 1562 e il 1567 e decorato con delle applicazioni in cartapesta (con strumenti della Passione e vari arredi liturgici) da Daniele Ricciarelli da Volterra, allievo di Michelangelo Buonarroti. A Giacomo della Porta si deve il disegno del nuovo assetto architettonico del transetto. Francesco Borromini intervenne sugli interni per volere di Papa Innocenzo X.
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