“Vita da suore: ne vale la pena?”, un libro di ricerca e proposte sulla vita consacrata
Vatican News
Il senso di pienezza di vita è una questione importante per ogni persona. In una visione antropologica cristiana, la gioia passa attraverso il dono di sé a Dio e agli altri. Ciò significa che essa include un carattere paradossale in quanto può essere accompagnata dall’esperienza della rinuncia. Nella vita consacrata una testimonianza gioiosa ha un forte impatto su quanti si interrogano sulla propria vocazione. Come le suore valutano la loro vita? Quali fattori sembrano incidere maggiormente sull’esperienza di vita piena?
In libreria dal 12 novembre
A partire da questi interrogativi e da quelli emersi da una ricerca tra le religiose, si snoda il lavoro svolto da suor Samuela Rigon per il libro "Vita da suore: ne vale la pena?", un'interessante ricerca nella vita consacrata e insieme una proposta di percorso formativo per comprendere meglio le fatiche che rendono difficile oggi gustare la gioia del Vangelo. Il volume, edito da Cafagna Ediotre, da martedì 12 novembre sarà disponibile in libreria e sul sito web della casa editrice.
Piste di riflessione
Le oltre 190 pagine del libro suggeriscono alcune piste di riflessione, proponendo dei percorsi formativi. Approfondire la conoscenza della vita consacrata è un modo per valorizzare le sue risorse, incoraggiare ciò che vale la pena sostenere e, comprendendo meglio le fatiche che rendono difficile gustare la gioia del Vangelo, offrire qualche luce in più per affrontarli.
L'autrice
Samuela Rigon, suora Francescana dell’Addolorata, è docente incaricata associata presso la Pontificia Università Gregoriana, all'Istituto di Psicologia, a Roma. Collabora al corso di Diploma in Formazione per la Vita Consacrata alla Pontificia Università Antonianum. Attualmente è superiora generale della sua Congregazione e membro del consiglio di presidenza dell’U.S.M.I. Ha partecipato alla XVI Assemblea Generale del Sinodo dei vescovi come membro di nomina pontificia. Ha lavorato per molti anni nell’ambito formativo vocazionale e nell’accompagnamento psicopedagogico nella sua congregazione e in varie realtà ecclesiali.
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