Cerca

La COMECE al Parlamento europeo: “È giunto il momento di nominare un Coordinatore UE per la lotta all’odio anticristiano” La COMECE al Parlamento europeo: “È giunto il momento di nominare un Coordinatore UE per la lotta all’odio anticristiano”

Comece: nominare un Coordinatore UE per la lotta all’odio anticristiano

Alessandro Calcagno, consigliere della Commissione delle Conferenze episcopali dell'Unione Europea, intervenuto al Parlamento Europeo nell'ambito della European Prayer Breakfast: "Riteniamo che sia giunto il momento per questo passo, senza mettere in discussione la specificità delle comunità ebraiche e musulmane, già coperte da Coordinatori simili. Non è una questione di vittimismo, ma di pari accesso agli strumenti di protezione"

Vatican News

“È giunto il momento per la nomina di un coordinatore dell’UE per la lotta all’odio anticristiano in Europa”. La proposta giunge dalla COMECE, la Commissione delle Conferenze Episcopali della Unione Europea, intervenuta alla 27.ma edizione della European Prayer Breakfast lo scorso mercoledì 4 dicembre presso il Parlamento europeo, a Bruxelles. Si tratta dell'appuntamento che, istituito nel 1998, vuole essere un luogo di incontro dove riunire rappresentanti di diversi ambiti per incoraggiarsi a vicenda a cercare relazioni incentrate su Gesù e i suoi insegnamenti. La 27.ma edizione della European Prayer Breakfast si è svolta nell'ambito della conferenza sul tema "Salvaguardare la libertà religiosa in Europa – Sfide attuali e prospettive future”. A nome della COMECE vi ha partecipato Alessandro Calcagno, consigliere dell'organismo per i diritti fondamentali e l'articolo 17 TFUE (l'articolo del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea che ribadisce il rispetto nell'Unione dello status di organizzazioni filosofiche e non confessionali, ndr). Nel suo intervento ha delineato diverse priorità dei vescovi dell'UE nell'ambito della libertà di religione. In particolare, Calcagno ha evidenziato la necessità di garantire pari protezione a tutte le dimensioni di questo diritto fondamentale fondamentale, incluso quello istituzionale, consentendo alle Chiese e alle comunità religiose di funzionare normalmente e senza dover affrontare pregiudizi o indebiti ostacoli-interferenze.

Piena tutela della libertà religiosa

“Troppo spesso la libertà religiosa viene dipinta come un diritto 'problematico' e la sua dimensione collettiva, rispetto a quella individuale, viene trascurata. La tolleranza non può diventare un surrogato della tutela del diritto fondamentale alla libertà religiosa”, ha affermato il rappresentante della COMECE. Sui simboli, messaggi ed espressioni religiose, il consigliere ha sottolineato che “finché non saranno considerati come potenzialmente offensivi per la sensibilità di altri credenti o non credenti, nonché possibile mezzo di pressione sugli altri, non sarà assicurata la piena tutela della libertà religiosa”.

Un passo necessario

L'appuntamento ha inoltre offerto alla Commissione degli episcopati europei l'opportunità di sottolineare l'importanza di integrare meglio la tutela della libertà di religione nelle politiche dell'UE, ad esempio la protezione dei luoghi di culto e la protezione dei dati. Ancora Alessandro Calcagno ha evidenziato che il diritto alla libertà di religione, così come le disposizioni per combattere la discriminazione per motivi religiosi, non dovrebbero essere visti come riguardanti principalmente le minoranze religiose: “È necessario rompere la dinamica 'maggioranze contro minoranze' che sostiene l'approccio di certi attori e decisori politici”, ha detto. E in questo contesto, ha chiesto a nome della COMECE la nomina di un Coordinatore UE per la lotta all'odio anticristiano. "Riteniamo che sia giunto il momento per questo passo, senza mettere in discussione la specificità delle comunità ebraiche e musulmane, che sono già coperte da Coordinatori simili", ha affermato. "Non è una questione di vittimismo, ma di pari accesso agli strumenti di protezione".

Uno strumento per affrontare punti politici concreti

La Comece ha ribadito il ruolo positivo che l'alfabetizzazione religiosa può svolgere per promuovere e proteggere la libertà religiosa e contrastare la discriminazione per motivi religiosi. "Ciò vale anche per le autorità e le istituzioni pubbliche, affinché possano elaborare politiche e misure legali ben fondate", ha aggiunto Alessandro Calcagno. Al termine della conferenza, la Commissione ha sottolineato che l'articolo 17.3 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea dovrebbe essere uno strumento per affrontare punti politici concreti come quelli discussi all'evento del Parlamento Europeo, anziché temi e principi generali.

La Colazione di Preghiera Europea

L'evento di mercoledì è stato moderato dall'eurodeputato Paulius Saudargas (Lituania) e ha visto la partecipazione di relatori di alto livello come la coordinatrice UE per la lotta all'antisemitismo e la promozione della vita ebraica, Katharina von Schnurbein; la parlamentare e vicepresidente dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE, Gudrun Kugler; il direttore esecutivo dell'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa (OIDAC Europe ), Anja Hoffmann. Durante la Colazione di Preghiera Europea, il presidente della COMECE, monsignor Mariano Crociata, ha offerto una preghiera conclusiva e ha benedetto tutti i partecipanti.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

06 dicembre 2024, 13:00