Razzismo
Laura Zanfrini* e Paolo Gomarasca**
Discriminazione e razzismo, ancorché uniti da uno stretto legame, non vanno confusi. La prima consiste in comportamenti che penalizzano le persone appartenenti a specifici gruppi sociali. Il razzismo è invece un’ideologia basata su pre-categorizzazioni e pregiudizi, specie verso chi appartiene a gruppi distinguibili dai tratti fisiognomici (come il colore della pelle) o altri caratteri visibili (come indossare un velo). Nella storia il razzismo si è ispirato alla convinzione che vi siano gruppi geneticamente inferiori – razzismo biologico – o civiltà più evolute di altre – razzismo culturalista. Oggi sono invece più comuni espressioni di razzismo differenzialista (basato sulla volontà di preservare la propria identità culturale e religiosa dal rischio di contaminazione) e di razzismo simbolico (che rivendica il diritto dei “nativi” di godere in via privilegiata di risorse limitate).
Di fronte alla persistenza del razzismo perfino nelle democrazie contemporanee, le scienze sociali hanno suggerito diverse interpretazioni: dalla crisi di identità che induce la ricerca di capri espiatori sui quali riversare ansie e paure, ai social media dove l’odio razziale si propaga in modo subdolo. Dall’epoca della colonizzazione del Nuovo Mondo (Veritas ipsa) a quella della schiavitù (In plurimis), di fronte al mito della razza (Mit brennender Sorge) e all’apartheid (Octogesima adveniens), la Chiesa è in prima linea contro il razzismo. Affermando l’inconciliabilità del messaggio evangelico con ogni forma di pregiudizio razziale (Gaudium et spes) e di discriminazione anche dentro la Chiesa (Lumen gentium), il Magistero insiste sul senso religioso e morale del principio dell’uguale dignità di tutte le persone e incoraggia l’impegno dei cristiani per la fratellanza e la solidarietà. E afferma che occorre distinguere le ineguaglianze, da combattere, dalle differenze, che non intaccano tale principio ma ne manifestano la ricchezza: ostacolo alla pace (Evangelii gaudium), il razzismo può essere eliminato solo grazie alla valorizzazione della diversità (Laudato si’).
Speciale attenzione è poi rivolta al razzismo eugenetico connesso alle tecniche di procreazione artificiale, all’aborto, alle campagne di sterilizzazione, all’eutanasia e alla clonazione, “nuova e terribile forma di schiavitù” secondo il Pontificio consiglio della giustizia e della pace. Il razzismo, chiosa Papa Francesco (Fratelli tutti), è un virus che muta nel tempo ma è sempre in agguato: non bisogna mai abbassare la guardia etica e politica.
*Docente di Sociologia delle migrazioni e della convivenza interetnica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore
**Docente di Etica della cura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore
Potete ascoltare qui la serie di podcast sulla Dottrina sociale della Chiesa. La puntata è di Laura Zanfrini e Paolo Gomarasca, curatori della voce: “Razzismo” del Dizionario di Dottrina sociale.
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