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Rendering della "Tenda della Sindone" Rendering della "Tenda della Sindone" 

La festa della Sindone, a Torino un'ostensione multimediale aperta al mondo

Presentate le iniziative speciali collegate alla festa liturgica del sacro lino di Torino nell’anno giubilare. L'iniziativa, dal titolo “Avvolti. Sindone, Speranza, Giubileo”, si avvale delle nuove tecnologie per offrire un approccio inedito dove fede e innovazione si uniscono per arrivare al cuore delle persone. Il cardinale Repole: "Sarà la prima ostensione multimediale della storia"

Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano

Quest’anno la memoria liturgica della Sindone, il 4 maggio prossimo, riveste un significato particolarmente intenso perché è racchiusa nell’anno giubilare: i suoi significati di fede e di speranza diventano pertanto più vividi non solo per la città di Torino che la custodisce, ma anche per tutto il mondo che quest’anno potrà parteciparvi grazie alle tecnologie digitali, realizzando un pellegrinaggio virtuale, attraverso programmi dedicati e collegamenti speciali.

Un momento della Conferenza stampa di presentazione delle iniziative della festa della Sindone nell'anno giubilare
Un momento della Conferenza stampa di presentazione delle iniziative della festa della Sindone nell'anno giubilare

Calco della resurrezione

Questa mattina, 15 marzo, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative speciali collegate alla festa, dal 25 aprile al 5 maggio, il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, custode pontificio del sacro lino, ne ha ricordato l’attualità poiché, mostrando "un Uomo sconfitto dalla storia, vilipeso, torturato e ucciso", rispecchia i drammatici eventi attuali, guerre ma anche malattie e l’abbandono dei più deboli. Allo stesso tempo, però, il velo è un "invito a vivere una vita nuova" perché è "il calco della resurrezione" e in questo senso apre alla speranza che è sempre "fiducia che tutte le sconfitte della nostra storia non siano l'ultima parola, ma solo nell'orizzonte dell'eternità. È un orizzonte di speranza, quel telo, che ci lascia Gesù, perché ci dice che ci sarà un giudizio sulla storia, di cui molti uomini e donne hanno bisogno".

La "Tenda della Sindone" accanto alla Cattedrale

Come già preannunciato lo scorso anno, l’ostensione pubblica non avrà luogo, ma le proposte offerte sono diverse: programmi dedicati e collegamenti speciali e, nel centro del capoluogo piemontese, a piazza Castello, proprio dietro la Cattedrale dove è custodita la Sindone, l’allestimento di una "Tenda della Sindone" che durante i giorni della festa accoglierà cittadini e visitatori che avranno così l’opportunità di conoscere il velo sindonico, la sua storia e il suo significato. "C'è un modo laico di avvicinarsi al telo, che porta un interesse - ha osservato il porporato - di tipo scientifico, poi c'è un interesse religioso, che deriva dalla tradizione cristiana, perché sorprendentemente la Sindone dice ciò che dicono i Vangeli rispetto alla morte di Gesù". L'esposizione è stata allestita  in una tenda e non in un luogo sacro, ma "è comunque subito dietro alla cattedrale, dove il telo è conservato - ha sottolineato il cardinale Repole - e direi che permette di immergersi in quella vicenda di cui parla il Nuovo Testamento. Nulla vieta che chi vuole possa poi sporgersi nella cattedrale".

Rendering con il tavolo su cui sarà visibile l'immagine della Sindone interattiva
Rendering con il tavolo su cui sarà visibile l'immagine della Sindone interattiva

Un nuovo approccio per avvicinare ancora più persone

Nella tenda sarà esposta, distesa su un tavolo, quasi come su un “tavolo operatorio”, la riproduzione della Sindone a grandezza naturale, che potrà essere “esplorata” illuminando di volta in volta alcuni dei dettagli più significativi: come il Volto, la corona di spine, i segni dei chiodi. Le risorse offerte dalla tecnologia permetteranno di vedere il lino su cui è impresso il negativo fotografico del corpo di Gesù: non sarà esposto, ma fruibile in modo multimediale, "sarà la prima ostensione multimediale della storia" - aggiunge ancora Repole - che spera, con questo nuovo approccio di avvicinare nuove persone, anche molti giovani”. Infatti, attenzione particolare sarà riservata alle nuove generazioni perché “ci sembrava un modo di concludere un itinerario di catechesi con un taglio esistenziale rivolto ai più giovani - precisa il cardinale - con la consapevolezza che per noi cristiani con loro si gioca una partita nuova, perché la trasmissione della fede come avveniva in passato non è più scontata".

Per questo motivo, il progetto della diocesi di Torino è stato realizzato, oltre che in occasione dell’Anno giubilare, anche come contributo alla “Festa dei giovani” che conclude il ciclo di catechesi 2024-2025, iniziato l’8 novembre dello scorso anno e giunto alla terza edizione. Guidato dal cardinale Repole, il corso coinvolge i ragazzi delle diocesi di Torino e Susa di età compresa tra i 18 e i 30 anni. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Fondazione Carlo Acutis.

 

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