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RD Congo, dalla Caritas un appello a lavorare per porre fine alla guerra

Missione a Roma di don Edouard Makimba, segretario esecutivo di Caritas Congo, per incontri con Caritas Italiana e Caritas Internationalis. Mentre le violenze continuano, «oltre 600.000 persone sono attualmente in fuga e necessitano di un sostegno umanitario immediato»

Federico Azzaro - Città del Vaticano

La guerra nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo continua a mietere vittime e a costringere migliaia di persone alla fuga. Per affrontare questa emergenza umanitaria, don Edouard Makimba, segretario esecutivo di Caritas Congo, nel corso della sua visita di questi giorni a Roma, ha incontrato i rappresentanti di Caritas Italiana e Caritas Internationalis: al centro dei colloqui, un confronto sulla crisi per proporre soluzioni concrete e porre fine al conflitto.

«Invito la popolazione italiana a rivolgere la propria attenzione a questa crisi», ha dichiarato don Makimba. «Chiedo innanzitutto di contribuire all’assistenza umanitaria urgente attraverso Caritas Italiana. In secondo luogo, esorto ad intervenire presso il governo italiano affinché si faccia portavoce, a livello internazionale, della necessità di riportare la pace nella Repubblica Democratica del Congo».

I numeri della crisi umanitaria

La crisi in corso si è intensificata dal 2017, per gli effetti della guerra scatenata nelle province del Nord e del Sud Kivu dal gruppo armato M23, al cui fianco secondo l’Onu operano truppe del Rwanda. Immediate le ripercussioni sulle già precarie condizioni di vita della popolazione congolese. Secondo le stime di Caritas Congo, oltre 600.000 persone sono attualmente in fuga e necessitano di un sostegno umanitario immediato. Don Makimba ha sottolineato che l’impegno internazionale è fondamentale per alleviare la sofferenza della popolazione e per promuovere una pace duratura.

«Sono venuto qui per vedere come possiamo lavorare insieme per sostenere la fine di questa guerra, che rappresenta la principale fonte di miseria per il popolo congolese», ha affermato il sacerdote. «Vorrei anche invitare i nostri partner a impegnarsi nell’advocacy a livello internazionale, sostenendo gli sforzi di mediazione intrapresi dalle Chiese cattolica e protestante della Repubblica Democratica del Congo», ha aggiunto.

La prima assistenza

L’appello di don Makimba si estende a tutta la comunità internazionale. Dopo Roma, la missione del segretario esecutivo di Caritas Congo prevede una tappa a Ginevra, in Svizzera, e presso altre Caritas europee. Un grido d’aiuto che non può essere ignorato. «Stiamo intervenendo per alleviare la sofferenza della popolazione con aiuti d’emergenza, assistenza abitativa e alimentare. Con i nostri partner del Nord, stiamo allestendo programmi e realizzando progetti per offrire un supporto concreto a chi è in difficoltà», ha concluso il religioso.

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02 aprile 2025, 14:53
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