Filippine: provvisorio il bilancio delle vittime di Tembin
Adriana Masotti - Città del Vaticano
E' ancora incerto il bilancio delle vittime della tempesta tropicale che ha colpito circa una settimana fa l’isola di Mindanao, la seconda isola piu' grande delle Filippine, nel sud dell’arcipelago. La cifra al momento oscilla tra i 180 e i 240 morti. Tembin, così è stata chiamata la tempesta, con raffiche di vento a 125 chilometri all'ora e piogge torrenziali, ha spazzato via almeno un villaggio di montagna, distrutto case, interrotto strade e creato danni ingenti alle infrastrutture e all’agricoltura.
Molti ancora i dispersi e decine di migliaia le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni trovando rifugio in edifici pubblici e palestre. Tutto il Paese si è mobilitato per portare i primi soccorsi e anche la Chiesa locale tramite la Caritas. “Anche le parrocchie e le diocesi, come quella di Manila – conferma ai nostri microfoni padre Gianni Re, missionario del Pime nella capitale, si stanno dando da fare per raccogliere soldi, cibo, vestiario”. Purtroppo, continua, questi eventi di maggiore o minore intensità sono ricorrenti.
Nella stagione delle piogge solitamente fra i 15 e i 20 tifoni si abbattono sulle Filippine nel periodo che va da maggio-giugno a novembre-dicembre.
Durante l’Angelus della vigilia di Natale, il Papa ha ricordato e ha pregato per le persone colpite da Tembin. “Dio misericordioso accolga le anime dei defunti e conforti quanti soffrono
per questa calamità, ha detto invitando alla preghiera “per questa gente" e sostando alcuni secondi in silenzio. E il pensiero di Francesco - dice ancora padre Re - ha trovato vasta risonanza sui media nazionali.
Pronta a prestare aiuto, specialmente ai bambini, l’Unicef: l'acqua, fa sapere l'agenzia dell'Onu in un comunicato, le strutture igienico-sanitarie, la cura e la gestione dei feriti, l'accesso al cibo sono i bisogni più immediati.
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