Mosca disposta a mediare tra Usa e Corea del Nord sul nucleare
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
La buona notizia arriva dal Cremlino, dopo un colloquio telefonico tra il Segretario di Stato Usa Tillerson e il ministro degli Esteri russo Lavrov. “I test nucleari e lo sviluppo dell’arsenale militare da parte di Kim Jong Un violano le richieste del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”, dicono Stati Uniti e Russia ma di fronte a scenari sempre più preoccupanti concordano sulla necessità di passare dalle sanzioni al processo negoziale, il più presto possibile.
Scetticismo da Seoul
Solo ieri gli Usa avevano messo nella black list altri due funzionari di Kim Jong Un, leader dei programmi missilistici, imponendo loro misure restrittive sul piano finanziario e il congelamento dei loro beni sul territorio americano. Scettica Seoul che dopo previsioni negative su ulteriori test missilistici da parte della Corea del Nord, per padroneggiare la tecnologia di rientro delle sue testate, ha deciso di creare una task force con il compito di monitorare e contrastare la minaccia di Pyongyang
Un primo passo
“Diciamo che in questa maniera la Russia prende l’iniziativa in un campo che finora era stato considerato praticamente di competenza della Cina” – sostiene l’analista di studi strategici, Stefano Silvestri. “Può essere - aggiunge - che la cosa sia fatta in accordo con Pechino o in competizione con esso. Naturalmente bisognerà vedere quali saranno le risposte di Pyongyang oltre a quelle di Washington. E in ogni caso, questo annuncio, che non è il primo, mostra una Russia che cerca di riprendere un po’ l’iniziativa anche in Asia rispetto alla crescita del gigante cinese. E’ un piccolo segnale forse è anche legato alla prospettiva della campagna elettorale di Putin per la sua rielezione, che vuole un po’ sottolineare il suo grande ruolo globale, non soltanto russo.
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