Primo corridoio umanitario dalla Libia verso l’Italia grazie alla Cei
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Grazie all'Intesa fra Italia, Libia, Onu e Cei ieri sono arrivati a Pratica di Mare i primi 160 migranti, tra di loro molti bambini, provenienti da uno dei tanti campi di detenzione per immigrati irregolari in Libia, più volte nel mirino delle critiche della comunità internazionale. Negli occhi ancora le sofferenze patite ma anche la speranza di riprendere in mano la loro vita.
I 162 migranti, individuati dall’Unhcr l’agenzia Onu per i rifugiati, tra i soggetti più deboli, sono giunti grazie all'accordo tra il governo e la Conferenza episcopale italiana. Verranno inseriti nel sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e accolti in sedici diocesi in tutto il Paese. Per il presidente dei vescovi il cardinale Bassetti, “la nostra casa – ha detto ieri accogliendoli insieme al ministro dell’Interno Minniti - è la loro casa, la nostra patria e la loro patria”. “Una bellissima pagina di solidarietà”: ha aggiunto il capo del Viminale.
Dall'inizio dell'anno sono stati liberate 1.200 persone, l’Onu stima che con il tempo verranno evacuati dalla Libia tra le 5mila e le 10mila persone. Sulle iniziativa abbiamo raccolto la testimonianza di Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas Italiana:
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