Yemen. Raid contro i ribelli, 71 morti
Marco Guerra – Città del Vaticano
Nuova fiammata di violenze in Yemen. Nelle scorse 48 ore, la coalizione araba che appoggia le forze filogovernative ha condotto una serie di raid aerei che hanno ucciso oltre 71 persone, tra cui 11 bambini e numerosi altri civili. Tra gli episodi più sanguinosi si segnalano i 18 combattenti ribelli morti a Hais, a sud del porto di Hodeidah controllato dagli huthi, e i bombardamenti compiuti dagli elicotteri militari arabi che hanno fatto 35 vittime nella vicina Tahita. Sempre a causa di raid aerei, sette persone appartenenti alla stessa famiglia hanno perso la vita alla periferia della capitale Sanaa. Dal 2015 lo Yemen è squassato da una guerra civile tra milizie filogovernative di ispirazione sunnita, appoggiate dalla coalizione dei Paesi arabi, e il fronte ribelle sciita filo-iraniano huthi che ha preso il controllo della capitale Sanaa e di altre zone del Paese.
Lo scorso 4 dicembre, l’ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh è stato ucciso mentre provava a fuggire da Sana’a. Si è trattato un colpo di scena inaspettato poiché l’ex uomo forte del Paese è stato eliminato proprio dai ribelli houthi con cui era alleato fino a pochi giorni prima. Gli insorti sostenuti da Teheran restano in guerra contro il presidente Abdrabbo Mansur Hadi, riconosciuto da gran parte della comunità internazionale.
David Beasley, Direttore Esecutivo del World food programme, ha lancio un nuovo appello ai donator internazionali, parlando di situazione disperata dal punto di vista umanitario.
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