Ad Amatrice, le donne si uniscono per ridare speranza al territorio
Alessandro Gisotti – Città del Vaticano
L’unione fa la forza e, se ad unirsi sono le donne, questa forza diventa anche segno concreto di speranza. E’ lo spirito che anima l’iniziativa “La Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni”, nata per ridare speranza a un territorio che, dopo il terremoto del 24 agosto 2016 e quello successivo del 30 ottobre 2016, cerca faticosamente di rimettersi in piedi partendo da ciò che ha di più importante: le persone. Intervistata da Vatican News, il presidente della “Casa delle Donne”, l’architetto Sonia Mascioli spiega perché le donne possono dare tanto alla rinascita del tessuto sociale di Amatrice. “Le donne – evidenzia – sono il cuore, il fulcro della famiglia. Intorno a loro si sviluppa tutto: la quotidianità, l’amore, i figli e anche la resilienza, cioè il restare nel territorio”. Anche questo, riprende, “è legato alle donne, perché se la donna si arrende, la famiglia viene portata via. I figli sono il nostro futuro, da qui la necessità di far rimanere le donne nel territorio, dando loro una motivazione per restare lì dove manca tutto”.
Ripartire dalle tradizioni locali e dalla creatività delle donne
Al centro del progetto c’è la riscoperta delle tradizioni locali, dell’artigianato, della ceramica, e della tessitura. Ripartire, dunque, da ciò che si era un po’ dimenticato. Abbiamo deciso di “ripartire dalle nostre tradizioni e dalle nostre origini, da ciò che comunque abbiamo accantonato negli anni”, sottolinea Sonia Mascioli.
“La tecnologia e la vita stessa – prosegue – ci hanno portato a svolgere altre attività, ad avere altri interessi, abbandonando soprattutto l’artigianato al femminile, che invece è un mondo meraviglioso che purtroppo ad Amatrice era quasi completamente dimenticato”. Dunque, “ripartire dalle nostre origini e dalle donne in qualche modo è come dire: restiamo su questa terra così fortemente colpita e ripartiamo proprio da noi, perché i nostri figli sono il nostro futuro e noi per prime dobbiamo dare loro l’esempio di come si può ripartire proprio da questa terra”.
Una Casa per essere presenti nel territorio e dare speranza
Ad oggi, la “Casa delle Donne” non ha una struttura stabile. I laboratori avanzano con fatica e le attività sono portate avanti grazie alla grande forza di volontà delle persone coinvolte, ma Sonia Mascioli guarda all’anno appena iniziato con fiducia come ad un momento di svolta importante. “La Casa delle donne di Amatrice e Frazioni – sottolinea – esiste come persone ma non esiste come struttura. Quindi il passo successivo che cercheremo di realizzare nel 2018 sarà proprio quello di costruire la nostra sede perché noi abbiamo bisogno di essere presenti sul territorio e soprattutto di avere un luogo dove realizzare i laboratori”.
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