Amnesty International: il Messico respinge illegalmente i richiedenti asilo
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Rapimenti, stupri, uccisioni: sono i rischi a cui vengono esposte migliaia di persone che scappano dai loro Paesi per cercare rifugio in Messico. Provengono da Honduras, El Salvador e Guatemala. Le autorità messicane addette all'immigrazione li respingono regolarmente senza considerare i rischi cui andranno incontro una volta rimpatriate. L'accusa è contenuta in un nuovo rapporto di Amnesty International, basato su interviste a 500 centroamericani che hanno attraversato il Messico.
Il rapporto di Amnesty International: "Trascurati, non protetti"
Il rapporto rileva che l'Istituto nazionale per le migrazioni del Messico (Inm) ha violato sistematicamente il principio del "non respingimento", pilastro fondamentale del diritto internazionale che proibisce il rinvio di persone verso Paesi in cui rischino di subire gravi violazioni dei diritti umani.
"Abbiamo ascoltato storie strazianti di famiglie, bambini, donne e uomini fuggiti da un contesto di estrema violenza per salvarsi la vita. Invece di fornire la protezione cui avevano diritto, il Messico ha illegalmente voltato le spalle a persone che ne avevano disperatamente bisogno", ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.
Violenza e paura, le ragioni per non voler tornare in patria
“In Guatemala, El Salvador e Honduras, il cosiddetto "Triangolo del nord" – spiega Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana dell’Organizzazione per i diritti umani, - la violenza continua a essere generalizzata e i tassi di omicidio sono da quattro a otto volte superiori a quelli considerati dall’Onu, 'epidemici'.
Da anni, chi lascia questi Paesi non lo fa solo nella speranza di trovare migliori opportunità di lavoro, ma anche e soprattutto, perché teme per la propria sorte.
Il 75% delle persone non vengono informate dei loro diritti
Amnesty International ha riscontrato, inoltre, che il 75% delle persone arrestate dalle autorità messicane non erano state informate del loro diritto di chiedere asilo in Messico, nonostante la legislazione nazionale lo richieda espressamente e funzionari pubblici abbiano assicurato all'Organizzazione umanitaria che la norma è stata rispettata. Per cambiare la prassi “sbrigativa” adottata in Messico, secondo Noury c’è bisogno di un intervento a livello regionale, da parte dell’Organizzazione degli Stati americani, ma Amnesty International userà tutta la sua forza per far pressione su quel governo.
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