Baby gang, padre Valletti: il disagio attraversa tutta la società
Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
Arturo è tornato a scuola, è una delle vittime delle cosiddette baby gang che, nelle ultime settimane, si sono rese protagonisti di gravi episodi di violenza nella città. Domani in Prefetturaalla presenza del ministro dell’interno Minniti, si terrà un vertice sull’escalation di episodi di violenza giovanile, l’ultimo due sere fa, a Pomigliano d’Arco, dove in dieci hanno aggredito due studenti di 14 e 15 anni per uno smartphone.
Il disagio attraversa tutta la società, dalla periferia alle fasce cosiddette ‘per bene’: spiega padre Fabrizio Valletti, gesuita, fondatore del centro di aggregazione Hurtado a Scampia. E l’alcolismo ne è un esempio, in crescita anche negli ambienti più acculturati, dice Valletti, che punta il dito contro il pericolo della suggestione creata dalle fiction successive a Gomorra. Ciò che avviene rivela la crisi della famiglia e la crisi della scuola, il fenomeno della dispersione scolastica in Campania è più alto che in altre regioni d’Italia e i ragazzi, abbandonati, hanno come unica attrattiva il calcio con “l’unica conseguenza – continua Valletti – che quando sui 12/ 13 anni non entrano nelle buone squadre, rimangono delusi e vanno a finire per la strada”, con il modello dei grandi che la violenza riescono ad avere macchina e moto, “uno dei sogni di questi ragazzi” è l’amara conclusione di padre Valletti.
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