Congo: liberi 4 operatori diocesani rapiti, non il prete
Una delle persone rapite è riuscita a fuggire, altri tre erano chiusi in una capanna. Rimangono nelle mani dei rapitori il sacerdote Robert Masinda della parrocchia di Bingo (a una dozzina di km dalla città di Beni) e un ingegnere della fattoria didattica dove lavoravano, ossia un progetto diocesano finanziato dall’otto per mille della Cei nell’ambito di un gemellaggio con la diocesi di Noto. Ne dà conferma all'agenzia Sir mons. Melchisedec Sikuli Paluku, vescovo di Butembo-Beni, nella zona orientale del Paese.
I rapitori potrebbero chiedere un riscatto
“Li hanno fatti uscire dalla loro macchina alla fine della giornata lavorativa – racconta mons. Sikuli Paluku -. Sono stati portati via da uomini in uniforme militare che però non sono di questa regione. Penso vogliano chiedere un riscatto. Al momento solo un prete e un ingegnere rimangono nelle mani dei rapitori”. Nella diocesi è stato creato un gruppo che si sta occupando della vicenda e sta mantenendo i contatti con i rapitori. “È la prima volta che accade una cosa del genere in questa zona – precisa il vescovo di Butembo-Beni -. È gente che vuole solo soldi”.
Il vescovo: non è una rappresaglia politica per le marce di domenica
Secondo il vescovo non si tratta di una rappresaglia politica perché le persone rapite “non avevano partecipato alle marce di domenica contro il governo. Finora qui la situazione era apparentemente tranquilla. Certo, abbiamo moltissimi militari, tra cui molti deviati, che non conoscono bene il loro mestiere e se ne approfittano per chiedere soldi”. Considerando il contesto mons. Sikuli Paluku pensa che “siccome c’è di mezzo una fattoria-scuola sanno che riceviamo soldi dall’estero e in questo modo possono rimediare qualcosa. Non credo sia stata un’azione specifica contro la Chiesa”.
L'appello della Conferenza episcopale italiana
In un appello di solidarietà ai vescovi della Repubblica Democratica del Congo, la Conferenza episcopale italiana ha chiesto "l'immediata liberazione dei prigionieri". Inoltre la Cei esprime "la propria solidarietà alla Chiesa e al popolo congolese e si stringe attorno all'episcopato locale, implorando da Dio i doni della giustizia, della riconciliazione e della pace". (Agenzia Sir)
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui