Forum di Davos: Oxfam, superare diseguaglianze nel distribuire ricchezze
Giada Aquilino – Città del Vaticano
Nel mondo persiste una diseguaglianza sociale ed economica dai “livelli insostenibili”. Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam-Italia, spiega così l’ultimo rapporto della confederazione internazionale di organizzazioni che si dedicano alla riduzione della povertà globale, diffuso in occasione del Forum economico mondiale di Davos.
Il rapporto di Oxfam
Nello studio si evidenzia in particolare che, di tutta la ricchezza creata nell’ultimo anno a livello mondiale, l’82% è andato soltanto all’1% della popolazione. “Siamo in un mondo -spiega Barbieri - in cui il reddito da capitale ha una grossissima prevalenza su quello del lavoro e quindi l’aumento della ricchezza, in seguito anche all’andamento delle borse nell’ultimo anno, è andato a chi detiene capitale, dunque ai grandi azionisti”. Risulta che “solo una percentuale infinitesima” di tali introiti è andata al 50% più povero della popolazione globale, cioè 3,7 miliardi di persone.
Diseguale distribuzione del reddito
“E’ vero - evidenzia il direttore generale di Oxfam Italia - che ci sono meno persone al mondo che guadagnano sotto i due dollari al giorno, quindi la povertà estrema è diminuita, ma il nostro rapporto pone in evidenza che se guardiamo alla fascia immediatamente successiva, cioè a coloro che guadagnano da 2 a 10 dollari al giorno, abbiamo il 56% della popolazione mondiale. Questo è il segnale chiaro - prosegue - di un mondo diseguale nella distribuzione del reddito e della ricchezza che non può essere più sostenibile”.
Lavoro sottopagato e condizioni peggiori per le donne
Oxfam afferma che è soprattutto il lavoro pericoloso e sottopagato della maggioranza della popolazione mondiale ad alimentare la ricchezza di pochi e le condizioni di lavoro peggiori sono quelle delle donne. Barbieri parla di una globalizzazione “malgovernata” in cui le grandi multinazionali e le imprese “privilegiano i profitti e la distribuzione dei dividendi ai propri azionisti, anche laddove ci sono delle condizioni misere per i lavoratori”. In molti Paesi, “pensiamo anche a quelli asiatici in cui c’è gran parte della produzione tessile del mondo”, più della metà della popolazione è sotto un salario minimo. È presente, inoltre, “una diseguaglianza di genere”: “significa - mette in luce Oxfam - “che a parità di lavoro le donne sono sottopagate”, tanto che “nove miliardari su dieci sono uomini”.
Il messaggio del Papa al Forum di Davos
Nel suo messaggio per il Forum economico mondiale di Davos, Papa Francesco esorta a salvaguardare la dignità della persona umana: il direttore generale di Oxfam-Italia auspica che “i leader mondiali, quindi il sistema delle imprese, i governi, le istituzioni, la società civile prendano in carico l’appello del Pontefice. Non ci potrà essere prosperità economica né dignità umana - aggiunge - se l’individualismo e il profitto non daranno spazio al tema delle persone e a come il reddito e la ricchezza sono distribuiti nel mondo”. Nel testo di Francesco emerge pure una riflessione sull’intelligenza artificiale, la robotica e le innovazioni tecnologiche da impiegare al servizio dell’umanità e per la protezione della casa comune. “Se la tecnologia e la produttività del lavoro non terranno conto delle esigenze delle persone e quindi della necessità del lavoro come elemento di dignità - conclude Barbieri - avremo un mondo sempre più impegnato in lavori precari e in lavori che di fatto non sapranno garantire un reddito dignitoso alle persone: quindi un mondo diseguale, ingiusto, in cui le fratture aumenteranno e non diminuiranno”.
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