Italia, Mattarella: i giovani sono il futuro del Paese. Ho fiducia in loro
Marina Tomarro - Città del Vaticano
“Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l'avvenire, così deformando il rapporto con la realtà”. Così ha detto il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella nel discorso di fine anno: dieci minuti in cui ha parlato di giovani, di diritti e di clima. Su quest'ultimo argomento ha sottolineato una sensibilità crescente “Che – ha spiegato il presidente - ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi”. E Papa Francesco, durante l’Angelus, ha ricambiato auspicando per il popolo italiano "un anno di serenità e di pace, illuminato dalla costante benedizione di Dio”.
Il lavoro ancora prima questione sociale
"Occorre preparare il domani" ha sollecitato il capo dello Stato rivolgendosi alla politica: "Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere. Un'era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l'uomo, lo sviluppo e la natura". Il presidente è tornato a parlare anche di lavoro: “Sottolineo, ancora una volta che il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. È necessario - ha ribatito - che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano”.
Verso le prossime elezioni
Non poteva mancare anche un riferimento alle nuove elezioni che si svolgeranno in Italia il prossimo 4 marzo. Mattarella ha rivolto un appello ai partiti perché “l’orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale”, sottolineando anche il fatto che si voterà con una nuova legge. “Mi auguro - ha aggiunto - un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese. Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999, che voteranno per la prima volta”.
Vicinanza a coloro che soffrono
Il presidente ha concluso il suo discorso con un augurio di particolare vicinanza a coloro che durante l’anno passato hanno sofferto di più. "Tanti nostri concittadini - ha detto - vivono queste festività in condizioni di disagio, per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell'Italia centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti”. Solidarietà anche verso "i familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell'anno, hanno attraversato momenti di dolore come i nostri concittadini vittime dell'attentato di Barcellona".
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