Amazon: l’ Europa dice no al braccialetto elettronico
Federico Piana - Città del Vaticano
Al braccialetto elettronico brevettato da Amazon per tracciare i movimenti dei dipendenti e controllarli nel loro lavoro dice no anche il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani. “E’ un’idea che ci riporta al Grande Fratello di George Orwell, al controllo del potere centralizzato. E’ una cosa che non sta né in cielo né in terra, è fuori da ogni logica. Inaccettabile”.
Il modello europeo non è quello proposto da Amazon
L’Europa non crede in questo modello di società e di lavoro. Tajani lo spiega: “Noi crediamo nell’economia sociale dove il mercato abbia delle regole e dove al centro ci sia la dignità della persona. Dobbiamo riscoprire la dignità del lavoro in questa chiave di lettura: l’uomo dovrà essere sempre il fulcro delle attività produttive in un rapporto equo con la nuova tecnologia”.
Dal braccialetto elettronico alla tecnologia che sostituisce l’uomo il passo può essere breve
La riflessione si allarga ai recenti passi da gigante della robotica, specialmente in ambito professionale, oggetto anche delle preoccupazioni di Papa Francesco il quale, in un messaggio allo scorso Forum Mondiale dell’Economia, aveva avvertito: l’intelligenza artificiale deve essere a sevizio dell’uomo, non una minaccia. “Sono d’accordo con il Pontefice – afferma Tajani-. Ha ragione. Il progresso deve essere sempre accompagnato dalla difesa dei valori fondamentali della nostra società. E la difesa della dignità dell’uomo è il valore più importante di una società moderna, anche se competitiva. Il profitto non deve contare di più. Un’azienda è fatta di un leader, di un imprenditore ma soprattutto dai suoi dipendenti”.
Le regolamentazioni dell’Europa vanno aggiornate
Ma le leggi europee sono adeguate a questo turbinio di innovazione tecnologica? “Le leggi vanno aggiornate, sempre” risponde Tajani. Che però precisa, con forza : “I principi, quelli sono immutabili. Nel vertice di Goteborg di poco tempo fa, nel quale si sono confrontati il mondo dell’industria e quello della politica europea, è emerso proprio questo: le regole le deve avere il mercato. Tutto deve essere in funzione dell’essere umano”.
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