Ricerca sulle cellule umane: nuovi interrogativi etici e scientifici
Luca Collodi – Città del Vaticano
Alcuni ricercatori americani hanno prodotto in California un embrione di pecora ibrido che porta in sé cellule staminali e predifferenziate umane allo scopo di produrre, nel corpo dell’animale, tessuti e organi potenzialmente destinabili a trapianti umani. “Sono studi - afferma il genetista clinico don Roberto Colombo, docente della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Roma e membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita - che suscitano perplessità scientifiche e gravi interrogativi sulla loro liceità morale, perché le cellule staminali umane inserite nell’embrione di pecora potrebbero derivare da embrioni umani generati e appositamente distrutti”. Diverso è il caso delle ricerche condotte in Scozia sulla coltura e maturazione in vitro di ovociti prelevabili da donne affette da tumore e sottoposte a chemioterapia o radioterapia. “L’intento di preservare la fertilità dopo la terapia è positivo, ma la destinazione di cellule uovo alla fecondazione artificiale o, eventualmente, anche alla clonazione umana non risulta accettabile nella prospettiva di una procreazione attraverso l’atto personale dell’amore tra uomo e donna e del rispetto della dignità del concepito” afferma don Roberto Colombo
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