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Il dialogo e la pace passano attraverso le matite dei bambini

1500 bambini di tre diversi continenti disegnano sugli stessi fogli le loro città e i luoghi di culto. Una lezione di dialogo tra le tre fedi monoteiste

Marco Guerra – Citta del Vaticano

501 disegni in sei mani per 500 anni veneziani. È il titolo del progetto internazionale per la pace e il dialogo che vede impegnati il mondo scolastico e quello delle carceri. Una sfida vinta dall’ideatrice la giornalista Nadia De Lazzari, responsabile dell’associazione Venezia, che riuscita a finanziare tutta l’iniziativa raccogliendo fondi privati dell’agenzia “Umana”. I protagonisti sono stati i bambini di scuole pubbliche, paritarie, ebraiche, musulmane di tre diversi continenti che hanno dato vita a cascate di colori e di riflessioni. Sei le città coinvolte Venezia e Trieste per l’Italia, Tunisi e Rabat per la Tunisia e il Marocco e Hewitt nel Texas.

1500 bambini hanno condiviso lo stesso progetto

In tutto 1500 studenti delle elementari. 500 italiani, 500 magrebbini e 500 degli Stati Uniti. Tutti gli alunni appartenenti a questi gruppi, in tempi diversi, hanno disegnato, in un foglio di carta a forma di mondo suddiviso in tre settori, le loro “opere” raffiguranti l’autoritratto, la propria città, i luoghi del proprio credo (la chiesa, la sinagoga, la moschea), il sentimento reciproco dell’amicizia, le feste della propria cultura. Nel retro del disegno, stampato appositamente, i bambini hanno scritto messaggi di pace, ognuno nella propria lingua (italiano, arabo, berbero, ebraico, francese, inglese). I fogli hanno quindi girato il mondo per poi fare ritorno a Venezia. A quel punto per la traduzione dei pensieri si sono fatti aiutare dai detenuti dei carceri di Venezia e Trento che ogni giorno, per oltre un anno, si sono impegnati nella consultazione del dizionario, della Bibbia, della Torah e del Corano.

Imam, rabbini, vescovi sostengo l’iniziativa

Il progetto ha ricevuto la benedizione apostolica di Papa Francesco, il plauso del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, e il sostegno di autorevoli rappresentanti della società civile (sindaci, accademici, ambasciatori) e delle guide delle tre fedi monoteiste (imam, rabbini, vescovi). La presentazione dell’iniziativa si è tenuta oggi a Roma presso Palazzo Giustiniani, alla presenza di diversi delegati delle scuole partecipanti; dei rabbini delle Comunità ebraiche di Trieste, Verona e Roma, rispettivamente Alexander Meloni, Yosef Y. Labi e Valter Di Castro; di monsignor Giuseppe Lazzarotto, già nunzio apostolico in Israele e delegato apostolico per Gerusalemme e Palestina; dell’imam Adam Abd al – Samad Cocilovo, membro del Consiglio delle Guide Religiose Coreis; del padre comboniano Stefano Zuin, già cappellano del Carcere di Trento e di Ermelinda Damiano, Presidente del Consiglio Comunale di Venezia. Negli interventi che si sono susseguiti è stato messo in luce l’insegnamento offerto dai bambini, che dimostrato che è possibile dialogare tra tradizioni, culture, identità e religioni diverse, condividendo uno stesso lavoro con altri coetanei residenti in Paesi lontani.

Prossimo evento a Tunisi

Nadia De Lazzari, vero motore dell’evento, ha annuncio che il prossimo appuntamento sarà a Tunisi con i bambini di quattro scuole (due musulmane, una di lingua italiana e una dei salesiani) e i rappresentati delle tre fedi monoteiste. In conclusione il rabbino di Verona ha lanciato la proposta di portare il progetto in tutte le capitali europee a partire da Parigi.

 

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501 disegni a sei mani
07 febbraio 2018, 18:37