Padre Kyungu: in Congo non c’è giustizia e non c’è libertà
Barbara Castelli – Città del Vaticano
“Il governo ha mandato l’esercito, che ha sparato contro la popolazione”. Il gesuita congolese padre Rigobert Kyungu, segretario per l’Africa della Curia Generalizia della Compagnia di Gesù, ha raccontato ai microfoni di Vatican News il persistente stato di violenza in cui riversa la Repubblica Democratica del Congo, un Paese dove “non c’è più giustizia” e il governo non teme di usare la forza contro la gente.
In Congo ancora scontri e intimidazioni
Ieri il Comitato di coordinamento dei laici, sostenuto dalla Chiesa locale, ha indetto una nuova marcia non violenta per chiedere la fine dello stallo politico e nuove elezioni. Anche in questa circostanza, tuttavia, la situazione è precipitata, finendo nel sangue. Al momento si parla di tre vittime, ma il bilancio finale, ha riferito padre Rigobert Kyungu, potrebbe essere più drammatico. “Il Comitato laico”, ha aggiunto, “non si fermerà, vuole fare pressioni sul governo e sulla Comunità Internazionale” per favorire finalmente “un clima di libertà” nel Paese.
Disattesi gli Accordi di San Silvestro
Restano purtroppo ancora senza seguito gli Accordi di San Silvestro, siglati il 31 dicembre 2016, che prevedevano, tra l’altro, le elezioni nel 2017, la nomina di un primo ministro scelto tra le fila dell’opposizione e il rilascio dei detenuti politici. Al momento resta in carica il presidente Joseph Kabila, al potere dal 2001, nonostante la fine del secondo mandato, scaduto il 20 dicembre 2016.
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