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Firenze, insulti a sindaco Nardella. Caritas: clima pesante da chi viene da fuori

C’è tensione a Firenze, dopo che ieri il sindaco della città Dario Nardella è stato aggredito da un italiano durante una manifestazione a sostegno della comunità senegalese. La Caritas locale chiede a tutti quanti di abbassare i toni

Alessandro Guarasci – Città del Vaticano


"In questa comunità si sono infiltrate frange estreme, pericolose, a cominciare dai centri sociali, da estremisti, da forze politiche di sinistra che hanno poco a che fare con la sinistra democratica, che hanno
letteralmente strumentalizzato questo fatto grave", ha detto il sindaco Nardella. Ieri, infatti, la comunità senegalese si è radunata a Ponte Vespucci per un presidio dopo l'uccisione di Idy Diene lunedi' scorso. Nardella non solo è stato spintonato, ma ha ricevuto anche insulti e sputi da parte di un italiano poi identificato.

L’imam di Firenze ha detto che Idy Diene, il 54enne senegalese ucciso a colpi di pistola da Roberto Pirrone, era sposato con Rokhaya Kene Mbengue, gia' moglie di Samb Modou, uno dei senegalesi uccisi sette anni fa nel capoluogo toscano dal killer razzista e simpatizzante di Casa Pound Gianluca Casseri.

Per Alessandro Martini, direttore della Caritas locale “a Firenze il clima è reso pesante da gente che è di Firenze, ma che viene anche da fuori, e che non ha interesse che ci sia un clima di confronto di confronto e di dialogo. Le forze di Firenze sane sono tante e stanno lavorando per far tornare la situazione alla normalità”.

Ascolta l'intervista ad Alessandro Martini

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07 marzo 2018, 13:03