Il Giardino dei Giusti inaugurato a Roma
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
“La mia penna stilografica non possiede accenti così efficaci da saper descrivere – sia pur nel modo più approssimativo – queste deportazioni. Ma se poi si va fra la gente, ci si rende conto che là dove ci sono uomini c’è anche vita”. Lo annotava nel suo diario Etty Hillesum durante quei terribili anni della II Guerra Mondiale.
Come lei, che decise di non fuggire ma di condividere le sorti del suo popolo, aiutando gli ebrei internati, molte sono state le persone capaci di opporsi al male. Per ognuno di loro, un ulivo. Per ognuno di loro, la consapevolezza che nella vita c'è sempre un momento in cui si può dire sì al bene. Per ognuno ndi loro, la responsabilità di ricordare che un mondo più giusto si può costruire scegliendo, giorno per giorno, il bene.
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