Siria. E’ strage in un mercato di Damasco ad opera dei ribelli anti-Assad
È di almeno 37 vittime e 35 feriti il bilancio provvisorio di un attacco compiuto ieri dai gruppi ribelli e filo-jihadisti in lotta contro il governo siriano; i razzi, scagliati dalla Ghouta orientale sotto l’assedio dell’esercito del Presidente Bashar al-Assad, hanno colpito un mercato nel quartiere di Jaramana, nel centro di Damasco. Nell’ultimo periodo i gruppi ribelli in lotta contro il governo hanno rafforzato gli attacchi di artiglieria e i lanci di razzi verso i quartieri centrali della capitale. Violenze quotidiane perpetrate dai miliziani nel silenzio dei media e dei governi occidentali, come sottolineato in una dura lettera di accusa dalle suore trappiste e denunciato dal nunzio apostolico card. Mario Zenari.
Uno degli attacchi più sanguinosi dall'inizio della guerra
“I miliziani hanno sferrato un attacco con lanci di razzi verso il mercato di Kashkoum, nel distretto di Jaramana, nell’area di Damasco, nel pomeriggio di ieri, riferisce un portavoce dell’esercito russo, alleato del governo siriano. “Il bilancio è di almeno 37 morti e 35 feriti”. Quello di ieri è uno degli attacchi più sanguinosi sferrati dai gruppi ribelli e jihadisti dalla regione di Ghouta est, alla periferia orientale di Damasco, in direzione della capitale. Lanci di razzi e missili che, nella grande maggioranza dei casi, centrano case, ospedali, scuole e causano vittime civili, anche fra i bambini. L’area teatro dell’attacco di ieri era gremita di persone, molte delle quali intente a fare acquisti in occasione della festa della mamma.
In fuga migliaia di civili
Intanto l’esercito governativo e i suoi alleati hanno riconquistato oltre l’80% dei territori che formano la Ghouta orientale; l’area tuttora nelle mani dei ribelli è suddivisa in tre sacche, ciascuna delle quali sotto il controllo di una diversa fazione. Le agenzie Onu operative nell’area rilanciano l’allarme per il “massiccio spostamento di civili” in atto nell’area. Decine di migliaia hanno abbandonato l’area nelle ultime settimane in seguito all’apertura, seppur parziale, di corridoi umanitari; molte di queste persone si trovano in pessime condizioni di salute, i bambini vittima di malnutrizione, scabbia, dissenteria e infezioni respiratorie.
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