Irlanda: messaggio ecumenico per i 20 anni dell’Accordo del “Venerdì Santo”
Un ringraziamento è rivolto anche alla “comunità internazionale” che ha “investito molto” nel processo che ha portato all’Accordo, ed “è rimasta accanto a noi come nostri partner per la pace”. C’è gratitudine perché “una generazione di giovani sta crescendo senza sentire quotidianamente il rumore di bombe o proiettili”. L’Irlanda del Nord oggi, si legge nel messaggio, “ha ancora molti problemi e opportunità”, ma “tutti noi – e non solo i politici – li dobbiamo risolvere e cogliere”.
Momento di impasse nella vita politica dell’Irlanda del Nord
“In questo momento di impasse nella vita politica in Irlanda del Nord”, incoraggiano i due rappresentanti, “vale la pena chiederci” se “i principi e la struttura dell’Accordo abbiano fallito, o piuttosto, se non siamo riusciti insieme a ottenere il massimo dai principi che offriva”.
Speranze di pace
L’auspicio è che “l’anniversario aiuti a riaccendere una voglia di opportunità, guarigione e speranza per una pace duratura che ora è più che mai necessaria”. Un appello è rivolto “a tutte le persone di buona volontà di essere ambasciatori di riconciliazione, contribuendo a ricostruire la fiducia e il rispetto reciproco” per “una società che pone il bene comune come scopo primario”.
Cosa prevede l’Accordo del Venerdì Santo
L’Accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement o Belfast Agreement) è stato siglato il 10 aprile 1998 a Belfast dai rappresentanti britannici e irlandesi insieme ai principali leader repubblicani e unionisti dell’Ulster (contrario invece il Partito Democratico Unionista - Dup). L’accordo, approvato da un referendum ed entrato in vigore il 2 dicembre 1999, ha reintrodotto il parlamento nordirlandese e ha stabilito che nel governo locale debbano essere rappresentati tutti i maggiori partiti. L’Irlanda ha contestualmente rinunciato alle sue rivendicazioni territoriali sull’Ulster. (Agenzia Sir)
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