Terremoto centro Italia: l’arte sacra come messaggio di vicinanza
Luisa Urbani – Città del Vaticano
Sono due opere che raffigurano la Vergine Maria quelle che verranno regalate alle popolazioni colpite dal terremoto. I lavori sono stati realizzati da due giovani artisti che hanno aderito al progetto “Percorsi di riavvicinamento tra artisti contemporanei a confronto con il mistero cristiano”, ideato dal Comitato scientifico di Devotio, la manifestazione fieristica dedicata al settore religioso.
Come nasce l’idea
“Durante i primi incontri per programmare la fiera - racconta Valentina Zattini, responsabile della manifestazione - è nata l’idea di invitare giovani artisti ad intraprendere un percorso, con lo scopo di avvicinare l’arte contemporanea al sacro e far apprezzare agli stessi giovani l’arte sacra, che oggi è poco trattata dal mondo dell’arte. In base a questo - prosegue - si è scelto un tema di devozione, quello della Vergine Maria”. La realizzazione dei lavori è stata accompagnata anche da alcuni incontri spirituale e momenti di confronto. Le opere sono dunque il prodotto finale di un percorso artistico-religioso.
Le opere
Il primo lavoro , intitolato “Miriam, porta del cielo” (olio su tavola laccata), è stata realizzata da Ettore Frani, artista di origini molisane, e sarà esposta ad Amatrice. Presenta da un lato un’immagine astratta e dall’altro il volto della Vergine. Il secondo, dal titolo “Odigitria” (piombo, legno, foglia oro e luce a led) è stata creata dalla milanese Daniela Novello. Il quadro, destinato a Pescara del Tronto, mostra una Vergine con il bambino. L’artista ha voluto interpretare in modo contemporaneo l’iconografia tradizionale bizantina.
Un messaggio di speranza
“La scelta di donarle alle popolazioni terremotate – illustra la Zattini - è avvenuta prima dell’inizio del percorso. Si è deciso di regalare le opere alle due comunità più colpite dal sisma, quelle dove si sono registrate anche vittime. Abbiamo voluto compiere questo gesto per lasciare loro un simbolo di preghiera e di speranza verso il futuro. Sono due opere molto espressive – prosegue - che ci auguriamo possano diventare simbolo di questi due paesi”.
La gioia della Chiesa: un gesto di vicinanza
“I parroci di Amatrice e di Pescara del Tronto sono rimasti molto sorpresi dal nostro regalo perché non si tratta di lavori già realizzati e poi donati, ma sono opere create appositamente per inviare un messaggio” spiega la Zattini. Grande felicità dunque da parte delle comunità colpite dal sisma per il gesto che dimostra come, nel dramma, ci siano anche immagini positive come quelle della solidarietà e della vicinanza delle altre popolazioni. “Questa iniziativa - dichiara mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano e coordinatore delle diocesi terremotate marchigiane - ha una rilevante valenza positiva. L’aspetto più bello è l’azione di prossimità alle comunità che stanno vivendo momenti molto difficili da quasi due anni. È un’azione che ha un grande significato perché la Vergine Maria rappresenta la donna dell’accoglienza” spiega mons. Russo sottolineando come queste due popolazioni siano molto legate al culto alla Vergine.
La consegna delle opere
“Le opere sono destinate, per ora, alle chiese provvisorie di Amatrice e di Arquata del Tronto, poi potranno essere collocate nelle nuove chiese che verranno edificate e resteranno come testimonianza di un tempo particolare vissuto dalle nostre comunità cristiane colpite dal sisma” conclude mons. Russo. La consegna ufficiale avrà luogo il 28 aprile ad Amatrice e il 29 aprile a Pescara del Tronto.
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